La qualità è uno dei valori che orientano l’attività degli allevatori e degli agricoltori italiani. Un valore da trasferire ai consumatori tramite il cibo per adottare uno stile di vita sano con cui ridurre il rischio di tumore. La Lilt, la Lega italiana per la Lotta contro i Tumori, ha scelto proprio la qualità come uno degli “Ingredienti della prevenzione”, insieme alla quantità e alla preparazione dei cibi, il tema della tavola rotonda di giovedì 18 marzo al ministero della Salute. All’incontro hanno partecipato anche Fulvio Fortunati, vicepresidente di Uniceb, e Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori italiani.
Il settore primario italiano – hanno ricordato i due rappresentanti di categoria – è impegnato nel rifornimento continuo di prodotti sani e di qualità e, di conseguenza, nella promozione di uno stile di vita salutare: “Dai nostri campi – sottolinea Scanavino – condividiamo il valore della moderazione e della varietà a tavola. Ancor più garantendo che l’agricoltura italiana è assolutamente in grado di fornire importanti quantità di materie prime e le più disparate per stagionalità e biodiversità, emblema nel mondo della Dieta mediterranea“.
Anche la filiera delle carni partecipa allo sforzo di mettere i consumatori nelle condizioni ideali per aderire alla prevenzione contro i tumori, e lo fa sin dai suoi primi anelli, dalla zootecnia: “Il settore ha investito sulla qualità, sul benessere animale, cercando di aderire a controlli e disciplinari severi, per dare più luminosità, più igiene e più spazio ai bovini”, spiega Fortunati. “Facciamo attenzione a come si produce. Il consumatore italiano ha totale tracciabilità su dove l’animale è nato, allevato e macellato. Ci mettiamo responsabilità e impegno”, ha aggiunto il rappresentante di Uniceb che ha fatto riferimento anche al riguardo osservato verso i temi della sostenibilità da parte della filiera (“la produzione di carne bovina in Italia comporta un quinto delle emissioni di CO2 rispetto agli Stati Uniti, è un dato Fao”)
A Fortunati ha fatto eco Scanavino che ha ribadito la consapevolezza degli operatori in materia di produzione e dunque di alimentazione: “Gli agricoltori stanno lavorando tanto, per esempio puntando su colture vegetali o riducendo gli antibiotici negli allevamenti. Il settore agricolo e agroalimentare è espressione di una professione, ma gli imprenditori del comparto sono partecipi della missione di Lilt. Da parte di Cia – ha concluso il presidente – il massimo impegno nel declinare sul territorio e tra i produttori, la campagna di sensibilizzazione alla prevenzione delle malattie che passa anche da una corretta alimentazione”.
L’evento, trasmesso in diretta Facebook, è stato organizzato dalla Lilt in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione oncologica, dal 13 al 21 marzo, e ha visto l’intervento introduttivo del ministro della Salute Roberto Speranza. A questo link è possibile rivedere la tavola rotonda.
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