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Revisione dei tenori massimi del deossinivalenolo (DON) e delle tossine T-2 e HT-2 nei prodotti alimentari

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La Direzione generale della Commissione sulla salute e la sicurezza alimentare (Dg Sante) ha recentemente proposto un abbassamento dei limiti di contaminazione da DON e T2/HT2 per i cereali e i relativi derivati sia per l’uso umano che zootecnico. Il 1 deg; ottobre 2020 il Gruppo di Lavoro Micotossine ha partecipato al forum organizzato dal presidente del Comitato contaminanti, Frans Verstraete, per raccogliere le posizioni degli stakeholder dei diversi Paesi europei sui nuovi limiti proposti per l’uso umano. Nell’ambito della produzione cerealicola italiana, il DON è la micotossina più diffusa nei cereali autunno-vernini (seconda per rilevanza commerciale alle aflatossine nel mais) mentre T-2 e HT-2 sono micotossine poco frequenti e presenti a concentrazioni contenute.

I nuovi limiti proposti nei prodotti alimentari dalla DG Sante, rispetto ai tenori massimi in vigore attualmente per il DON secondo il regolamento CE n. 1126/2007, prevedono riduzioni significative tra le quali:

cereali non trasformati (tra cui il frumento tenero e l’orzo), non sottoposti a processamento: da 1250 a 1000 micro;g/kg;

– per il frumento duro e per il mais: da 1750 a 1250 micro;g/kg (circa il 29%);

– prodotti della molitura del mais: attualmente differenziati in base alla granulometria (750 per gt;500 mu;m, 1250 per le;500 mu;m) passano a un’unica categoria indifferenziata con il limite a 750.

Sono previsti ulteriori abbassamenti dei limiti per il DON per cereali destinati al consumo umano diretto, prodotti della molitura e pasta (da 750 a 500 micro;g/kg), per pane, pasticcini, biscotti, snack a base di cereali e cereali per la colazione (da 500 a 400 micro;g/kg) e per alimenti a base di cereali trasformati e altri alimenti destinati ai lattanti e ai bambini (da 200 a 150 micro;g/kg).

I dati dei monitoraggi Mipaaf-Crea di frumento tenero su campioni di granella ottenuti dal monitoraggio della Rete nazionale di confronto varietale nel periodo 2011-2019, evidenziano che la media dei campioni con valori di DON superiori a 1250 mu;g/kg è del 6%; tale dato salirebbe a circa l’8% nel caso in cui il limite fosse abbassato a 1000 mu;g/kg. La Rete Qualità Mais, Mipaaf-Crea, ha monitorato la presenza di DON in campioni di granella di mais provenienti da centri di stoccaggio degli areali maidicoli del Nord Italia nel periodo 2013-2019: i risultati del monitoraggio evidenziano che, mediamente, il 16% dei lotti ha presentato valori di DON superiori a 1750 mu;g/kg e, nel caso in cui il limite fosse abbassato a 1250 mu;g/kg, tale valore salirebbe a circa il 20%.

Alla luce di questi dati risulta evidente che un’ulteriore riduzione dei limiti per il DON non sia attualmente sostenibile sia dal punto di vista tecnico che del mercato.Pertanto, consapevoli che, in futuro, si debba ridurre il contenuto di contaminanti per un continuo miglioramento della qualità sanitaria dei prodotti alimentari, è stato richiesto di rinviare l’introduzione dei nuovi limiti per lasciare il tempo necessario agli operatori della filiera, alle organizzazioni di settore e alla ricerca per studiare nuovi interventi di contenimento e valutare l’impatto dei tenori massimi proposti. Risulta perciò fondamentale consolidare monitoraggi, test, sperimentazioni per avere i dati necessari. Frans Verstraete ha ribadito l’utilità delle osservazioni presentate invitando a fornire dati a sostegno delle posizioni anche in relazione alla futura revisione dei limiti per l’uso zootecnico.

Foto: Pixabay

Sabrina Locatelli, in collaborazione con GLM Gruppo di Lavoro Micotossine CREA Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Bergamo