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Giornata del mais, al Crea il punto sulle risorse genetiche in maiscoltura

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Un secolo di maiscoltura. Sono cento anni che Bergamo è la sede dell’Istituto di Maiscoltura, un anniversario che sarà celebrato il prossimo 24 gennaio in occasione della Giornata del Mais. Al centro del programma, oltre alla storia, ci sarà anche il presente e il possibile futuro del settore maidicolo. L’evento è infatti incentrato sulle “Risorse Genetiche per l’innovazione della maiscoltura italiana”. A organizzarlo è la sede di Bergamo del Crea, Centro di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, con il contributo, fra gli altri, di Assalzoo.

Da anni il settore maidicolo italiano è in crisi. Si è ridotta l’estensione dei terreni riservati alla coltivazione di mais e la produzione si è contratta. Secondo i dati di Ismea il calo della produzione ha marciato a un tasso medio annuo del 4% tra il 2009 e il 2018 mentre le superfici sono passate da quasi un milione di ettari del 2009 a meno di 600 mila nel 2018. Le condizioni climatiche e i problemi sanitari hanno determinato questi numeri. I dati dell’anno passato sembrano essere più incoraggianti con un timido recupero sia degli investimenti che dei raccolti.

Questo tracollo ha reso l’Italia dipendente dalle importazioni ma la coltura resta un’eccezionale risorsa per il sistema produttivo agroalimentare. Il mais ha un elevato potenziale per la ricerca scientifica, l’innovazione varietale e la crescita sostenibile dell’agricoltura e l’industria sementiera.

Di questo si parlerà nel corso della sessione centrale della Giornata dopo la sezione dedicata ai cento anni della maiscoltura di Bergamo con gli interventi di Tommaso Maggiore dell’Università degli Studi di Milano, Luigi Mariani del Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura di Sant’Angelo Lodigiano e Dario Frisio dello stesso ateneo milanese.

Nel corso della mattinata, infatti, diversi specialisti si confronteranno sul tema delle risorse genetiche. Elisabetta Frascaroli e Silvio Salvi dell’Università degli Studi di Bologna, si occuperanno delle basi genetico-molecolari dei caratteri agronomici in mais; Roberto Pilu dell’Università degli Studi di Milano di agrobiodiversità del mais; Hans Hartings del Crea-Bergamo presenterà i primi risultati di un’indagine molecolare sulle linee di mais custodite nella banca della sede lombarda, la più ampia collezione di germoplasma d’Italia.

L’ultima parte della Giornata del mais sarà riservata invece alla sperimentazione di Crea dell’ultima campagna maidicola. Saranno ospitati gli interventi di Gianfranco Mazzinelli (I risultati delle Reti Nazionali di confronto varietale mais), Sabrina Locatelli (Rete Qualità Mais: monitoraggio micotossine campagna 2019) e Anna Giulini (Innovazione varietale: attualità e prospettive).

Foto: Pixabay