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Confindustria e industriali tedeschi: “Migliorare infrastrutture e reti trasporto transeuropeo”

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Uno sforzo ulteriore per rendere più efficienti le reti di trasporto transeuropeo e azioni più incisive per garantire la completa libertà di circolazione. Gli industriali di Italia e Germania si rivolgono direttamente ai governi dei loro Paesi e alla Commissione europea per affermare la necessità di interventi con cui consolidare le infrastrutture e i corridoi Ten-T. E lo fanno in una dichiarazione congiunta firmata dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e dal suo omologo Dieter Kempf, a capo della Federazione dell’Industria tedesca

L’obiettivo è anche quello di scongiurare il rischio di un nuovo ‘caso Brennero’ dopo quello dell’inizio della pandemia, con restrizioni al valico fra Europa meridionale e centrale. Questo snodo, invece, potrebbe diventare un modello di mobilità integrata e smart, coerente con le nuove politiche economiche e ambientali che l’Ue ha in mente per i prossimi decenni.

Il passaggio chiave del Brennero

La libertà di circolazione che l’Unione europea garantisce all’interno del suo territorio, con riferimento sia alle persone, che ai beni e ai servizi, è uno dei pilastri su cui si fonda il suo mercato unico. Questo, per funzionare in maniera efficiente, deve poter contare su una rete di trasporti capillare, integrata, con vie di comunicazione rapide e solide infrastrutture. L’Ue sta lavorando per creare una rete di trasporto transeuropeo nota come Ten-T, un reticolato di corridoi che attraversano il territorio continentale e che poggia su autostrade, ferrovie, porti e aeroporti, quindi su collegamenti intermodali. La sua costruzione e manutenzione è un “passo fondamentale” per i due presidenti, intervenuti in videocollegamento a Bolzano per l’assemblea di Assoimprenditori.

Tra questi corridoi quello Scandinavo-Mediterraneo è finito all’attenzione degli industriali italiani e tedeschi. È la rete che mette in comunicazione il Sud, il Centro e il Nord dell’Europa, da Malta alla Finlandia, passando appunto per Italia e Germania. Uno degli snodi di questa rete di trasporto transeuropeo è il valico del Brennero che, allo scoppio dell’emergenza coronavirus, è stato teatro di tensioni tra i due Paesi e l’Austria. Il confine tra Tirolo e Trentino-Alto Adige aveva così finito per mostrare le vulnerabilità dell’Europa, il deficit infrastrutturale, la mancanza di armonizzazione dei criteri per limitare la libera circolazione. Tutti elementi critici per il funzionamento del mercato unico. Nella dichiarazione congiunta, Bonomi e Kempf non mancano di denunciare infatti i blocchi unilaterali nelle settimane calde della prima ondata pandemica. 

Traffico da strada a rotaie

La centralità del Brennero viene sottolineata dalla stessa Unione europea. La Galleria ferroviaria di base del Brennero è infatti indicato come uno dei lavori più significativi di questo corridoio, dice la Commissione europea. Quando sarà operativa nel 2026, secondo i piani, permetterà di risolvere una delle maggiori criticità, ovvero il collegamento alpino transfrontaliero tra Monaco di Baviera e Verona, implementando il traffico su ferro. Così contribuirà anche al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale alleggerendo il traffico su strada.

Nel 2019, stando ai dati della società che gestisce l’autostrada del Brennero, la mobilità autostradale su quella arteria è aumentata dello 0,4% rispetto all’anno precedente per effetto soprattutto dell’incremento dei veicoli pesanti (+1,8%). I veicoli transitati sono stati 73,4 milioni, in aumento dello 0,89%, i veicoli/km hanno superato i 5 miliardi e anche in questo caso i mezzi pesanti hanno fatto segnare un incremento. 

Sostenere i trasporti per il mercato unico

Anche per il settore agroalimentare italiano la possibilità di contare su una rete transfrontaliera dinamica è importante. Il buon andamento del comparto è sostenuto dall’incremento della domanda estera. Lo scorso anno l’export di settore ha toccato quota 44,6 miliardi, e proprio la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia per cibo e bevande. Anche nel primo trimestre 2020 Berlino ha mostrato un aumento del 12% delle importazioni dalla Penisola.

Lo snodo del Brennero è quindi cruciale. E per questo le decisioni unilaterali imposte dall’Austria non sono ammissibili. Italia e Germania hanno lavorato a una soluzione comune con l’Austria, ma invano, ricordano gli industriali. E lo stesso ha provato a fare la Commissione invitando il Tirolo a rimuovere queste misure restrittive. 

Per Confindustria e Federazione dell’Industria tedesca servono quindi ulteriori azioni: “Chiediamo alla Commissione europea di garantire la libera circolazione delle merci attraverso tutte le principali vie di trasporto europee e di sostenere così i principi fondamentali del mercato unico, soprattutto in situazioni critiche come l’attuale pandemia. Rafforzeremo la nostra cooperazione e contribuiremo così a trovare una soluzione positiva agli attuali sviluppi”.

Le richieste degli imprenditori sono rivolte però anche ai Paesi membri, che dovrebbero “semplificare le procedure amministrative nella realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali”. Un apporto fondamentale a questi asset per l’economia potrebbe arrivare anche dalla ricerca, dallo sviluppo e dall’innovazione, un patrimonio comune a Italia e Germania che possono vantare la presenza di industrie leader nel campo della tecnologia applicata alle infrastrutture e ai trasporti.

Foto: Pixabay