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Carne di maiale, rallenta la produzione e aumentano i prezzi

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I prezzi globali del maiale sono nettamente più alti nella maggior parte dei mercati. Lo comunica Rabobank, il principale fornitore mondiale di servizi finanziari per il settore alimentare e agroalimentare, in riferimento al secondo trimestre del 2021. A far lievitare i prezzi ci sarebbe la crescita della domanda di carne da parte dei trasformatori. Le maggiori perdite di animali per malattia nelle principali regioni in crescita, insieme all’impatto della pandemia, hanno limitato le scorte di maiale disponibili.

Rabobank prevede una graduale ripresa delle mandrie, ma l’aumento dei costi e l’incertezza della domanda dovrebbero moderare il ritmo di crescita. Le aspettative di produzione inferiori hanno lasciato il mercato a corto di carne suina, proprio mentre la domanda sta iniziando a rafforzarsi. Lo squilibrio sta facendo aumentare drasticamente i prezzi della carne di maiale in molti mercati, aumento che viene lentamente trasferito ai consumatori contribuendo alle tendenze inflazionistiche generali.

In Europa i prezzi del maiale sono aumentati del 22% dall’inizio dell’anno a causa della scarsa offerta di maiale e di un graduale miglioramento della domanda. Sebbene siano ancora ben al di sotto dei livelli trainati dalle esportazioni dello scorso anno (-16% su base annua), i prezzi più elevati aiuteranno a compensare l’aumento dei costi dei mangimi. Anche in condizioni difficili, la produzione sta crescendo in Spagna, Danimarca e Paesi Bassi per compensare il lieve calo in Germania e Italia. Le esportazioni rimangono forti, nonostante i divieti commerciali legati alla peste suina sulla carne suina tedesca.

In Cina le perdite di allevamenti dovute a nuovi focolai di PSA e i problemi sanitari legati alla pandemia di Covid-19 stanno rallentando la ripresa. Sebbene al di sotto delle aspettative precedenti, la mandria di scrofe è stabile rispetto al 2020 e si espanderà fino alla fine dell’anno con il proseguimento degli sforzi di ripopolamento. Anche con un previsto aumento della produzione, la Cina rimane in un deficit di carne di maiale e continuerà ad importare grandi quantità. La domanda è debole a causa della pandemia e degli alti prezzi relativi delle carni suine al dettaglio.

Per gli Stati Uniti i prezzi dei suini sono aumentati del 68% da inizio anno grazie a forniture più limitate e valori elevati di  maiale. La forte domanda di prosciutti e pance, insieme a importazioni inferiori e scorte limitate di surgelati, rimane favorevole. La disponibilità di manodopera resta una sfida e contribuisce ai premi dei prodotti. I prezzi elevati delle carni suine pesano sulle esportazioni e probabilmente rimarranno un vincolo sui volumi.

Infine in Brasile i produttori stanno lottando per compensare un aumento del 99% dei costi di alimentazione a seguito dei ritardi nella semina e di un primo raccolto deludente. La debole domanda interna di carne di maiale, a causa dei blocchi pandemici e della fine degli stimoli economici, ha più che compensato il vantaggio delle esportazioni record, pesando sui prezzi del maiale e della carne di maiale.

Foto: fonte Pixabay