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Piano nazionale residui, non conforme lo 0,1% dei campioni in allevamenti e stabilimenti

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Livelli minimi di non conformità sulla presenza di residui di farmaci e contaminanti in animali vivi, alimenti zootecnici e prodotti di origine animale. Il Piano nazionale residui del ministero della Salute, riferito al 2019, ha rilevato lo 0,1% di non conformità dei campionamenti effettuati negli allevamenti e negli stabilimenti. Un dato in linea con la tendenza al ribasso degli ultimi anni e costantemente sotto la media europea. Oltre a questo piano mirato, l’attività di sorveglianza per la sicurezza alimentare ha eseguito un Extrapiano, per intensificare la ricerca di sostanze chimiche in animali e prodotti derivati, e un campionamento su Sospetto, per concentrare l’attività in caso di motivo di paventare la presenza di residui. 

Il campionamento è stato effettuato, sia nella fase di allevamento che di prima trasformazione, con riferimento a bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata e cacciata, acquacoltura e poi su latte, uova e miele. L’obiettivo è quello di individuare casi di somministrazione di sostanze vietate, non autorizzate o utilizzate a condizioni diverse da quelle autorizzate e anche verificare la conformità degli alimenti alle norme sui limiti massimi di residui e tenori massimi di farmaci, fitosanitari e contaminanti ambientali. 

Il piano utile per la lotta all’antibiotico-resistenza

Nell’ambito dell’intera attività del Piano Nazionale Residui sono stati prelevati 35.400 campioni, per un totale di 344.686 determinazioni analitiche (queste ultime in crescita sul 2018). Per il Piano sono stati 31.705 i campioni dedicati (anche in questo caso più che nel 2018). I campioni non conformi sono stati lo 0,1%. Dal 2008 (anno in cui parte la serie riportata nel documento) questa percentuale è più bassa di quella europea e anche quest’anno l’andamento è in linea con la recente tendenza al ribasso.

Il numero massimo di campionamenti è stato effettuato nei bovini, poi nei volatili da cortile e nei suini, come conseguenza della situazione produttiva nazionale. Latte e uova i prodotti di origine animale più campionati. Un’importante novità di quest’anno è stato il campionamento da animali provenienti dall’estero e inviati direttamente a un macello italiano; su questi non sono state riscontrate non conformità. 

Le sostanze più ricercate sono state quelle antibiotiche, seguite dagli altri prodotti medicinali e dalle sostanze vietate e non autorizzate. La maggior parte delle non conformità è riferibile al superamento dei limiti massimi di residui per le sostanze antibiotiche, seguiti, ma con percentuali di molto inferiori, da coloranti e cortisonici. Queste riguardano suini, bovini e latte alla luce del maggior numero di campionamenti. Sul fronte dei punti di campionamento, sono i macelli quelli dove sono state rilevate maggiori non conformità.

Il Piano nazionale residui si accredita inoltre come strumento prezioso nel contrasto all’antibiotico-resistenza grazie al continuo monitoraggio dei residui di farmaci nei prodotti di origine animale; in dettaglio sono il muscolo prelevato al macello o negli stabilimenti di acquacoltura, il latte, le uova e il miele. Nel 2019 la percentuale di non conformità per antibiotici è stata pari allo 0,12%, un valore comunque costante negli anni. A tal proposito la relazione sul piano si chiude con i dati dell’Istituto superiore di Sanità relativi alla stima dell’esposizione della popolazione italiana alle sostanze antibatteriche attraverso il consumo degli alimenti sopra citati. La conclusione è che l’esposizione della popolazione italiana a sulfamidici e tetracicline è risultata sempre inferiore alla Dose Giornaliera Accettabile.

Campionamenti extrapiano e per ‘sospetto’ sui bovini

L’attività di sorveglianza dell’Extrapiano ha riguardato soprattutto il latte e il miele, tra gli alimenti, e i bovini tra gli animali. Sono stati 2.353 i campionamenti effettuati, meno dell’anno scorso. Le non conformità hanno raggiunto lo 0,2% e in prevalenza si è trattato di sostanze antibiotiche e aflatossine, che sono proprio le sostanze per le quali più si è proceduto per la ricerca nel latte

Infine, il campionamento per Sospetto ha totalizzato 1.342 prelievi, in aumento rispetto al 2018, con un tasso di non conformità del 4,1%. La maggior parte delle attività è stata attuata sui bovini, con una predominanza della ricerca di sostanze autorizzate, in particolare antibiotici, cortisonici e antinfiammatori non steroidei. La maggior parte delle non conformità ha riguardato le sostanze antibiotiche, soprattutto nei bovini a seguito di macellazione speciale d’urgenza. 

Foto: Pixabay