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Soia, la Fefac lancia il nuovo strumento di benchmarking per il 2021

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Online la nuova versione del Sistema di Benchmarking per la soia, l’indicatore di prestazione per la soia, aggiornato per le linee guida FEFAC 2021. La pagina web è stata rivista in seguito alla pubblicazione nel febbraio 2021 delle più recenti linee guida della Federazione dei Produttori europei di mangimi (FEFAC) per l’approvvigionamento di soia. I programmi del primo lotto di schemi sono che hanno superato con successo la valutazione di conformità rispetto alle Linee guida 2021 sono sei.

Il sistema aggiornato mostra gli schemi e i programmi di soia che hanno richiesto e superato con esito positivo il processo di valutazione rispetto alle Linee guida FEFAC eseguite dall’International Trade Centre (ITC), un’agenzia che ha un mandato congiunto con l’Onu e l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Il nuovo strumento include un sistema di filtri in modo che gli utenti possano visualizzare quali schemi e programmi soddisfano il nuovo criterio desiderato sulla soia prodotta senza conversione. Questa soia, ottenuta in modo responsabile, viene coltivata su terreni non ottenuti a spese di alcuna conversione, illegale o legale, di ecosistemi naturali a partire da una certa data limite.

Tutti gli schemi che finora sono stati valutati secondo il benchmarking ITC rispetto alle nuove linee guida FEFAC includevano anche la disponibilità di questo tipo di soia ‘a conversione zero’nei loro programmi attuali. Schemi e programmi per la soia più responsabile sono in fase di richiesta ed è attesa una loro aggiunta in futuro al Sistema di Benchmarking della soia.

“Il crescente accesso all’offerta di mercato della soia a ‘conversione-zero’ con programmi di certificazione solidi e credibili è essenziale per la capacità dell’industria europea dei mangimi di soddisfare le aspettative politiche e di mercato sulla deforestazione e le catene di approvvigionamento prive di conversione”, ha dichiarato il presidente della FEFAC, Asbjørn Børsting.

“Il settore della soia – commenta Anders Aeroe, direttore della Divisione Imprese e Istituzioni presso ITC – è associato a diversi problemi di sostenibilità tra i quali i più onerosi sono la deforestazione e la conversione del suolo, quindi è importante che più programmi affrontino questi problemi in modo armonizzato. Il database della mappa degli standard di ITC e lo strumento di benchmarking facilitano questo compito in quanto consentono agli utenti di condurre una revisione dettagliata e un confronto dei criteri degli schemi di sostenibilità”.

Il sistema di benchmarking consente inoltre a schemi e programmi di conoscere l’impronta di carbonio e di certificare la mancata conversione dell’uso della terra (20 anni). Questi servizi non fanno ancora parte di un sistema di verifica indipendente, tuttavia forniscono un’indicazione del nuovo strumento di benchmarking come mezzo per stimolare le ambizioni di sostenibilità dei mangimi. La FEFAC sta valutando lo sviluppo di una specifica guida pratica di settore su questo argomento al fine di aumentare ulteriormente l’interesse degli agricoltori a fornire informazioni sull’impronta ambientale/di carbonio della loro soia, magari all’interno del database GFLI.

Foto: © Dusan Kostic_Fotolia