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Assalzoo, nel 2020 boom per la produzione di mangimi per suini. Sempre primo il settore avicolo. Acquacoltura ancora in sofferenza

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Produzione di mangimi composti in crescita per le principali specie animali. Per suini e bovini da carne il 2020 è coinciso con un’impennata di oltre il 6%. Tra gli altri segmenti, in sofferenza per il secondo anno consecutivo l’acquacoltura mentre, fra le specie minori, continua il calo produttivo per gli equini. Il 5 luglio si è svolta a Roma l’assemblea annuale di Assalzoo-Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici occasione per rendere noti i dati, relativi all’anno passato, sulla produzione per i singoli comparti zootecnici nazionali.  

Nel 2020 si è consolidato il canale produttivo per l’avicoltura, uno dei comparti che meno ha sofferto per la crisi correlata al Covid. Il livello di output per i volatili è cresciuto dell’1,6% – dopo il +1,8% dello scorso anno – passando da 5.975.000 a 6.070.000. Un dato certamente positivo se si considera che l’avicoltura rappresenta il 40% del totale della produzione di alimenti per animali in Italia. In dettaglio tutte le singole specie avicole hanno visto crescere il volume di prodotto: polli da carne (+1,4%), tacchini (+0,5%), galline ovaiole (+2%) e altri volatili (+16%).

Ma è la suinicoltura ad aver fatto registrare il maggiore incremento produttivo. Nei dodici mesi del 2020 ha intercettato 3.977.000 tonnellate di mangimi (erano 3.745.000 t nel 2019), pari a oltre un quarto del totale. La crescita si può spiegare alla luce del forte rallentamento delle macellazioni che ha riguardato il settore, particolarmente penalizzato dall’impatto della pandemia con la chiusura dell’Horeca e la riduzione delle esportazioni.

Confortanti anche i numeri relativi ai bovini, destinatari di oltre il 23% della produzione totale di alimenti per animali. Dai 3.467.000 tonnellate di prodotto del 2019 si è toccato quota 3.525.000 tonnellate con un rialzo dell’1,7% in complesso. I bovini da carne hanno fatto registrare il maggior incremento (+6,6%), seguiti dai bufali (+3,9%). Invariata la produzione rivolta alle vacche da latte che consumano la quota maggiore all’interno del comparto.

Dopo il calo di oltre il 7% dello scorso anno, l’acquacoltura continua a perdere terreno. La produzione di mangimi per pesci di allevamento è arretrata di un ulteriore 7% flettendo da 140.000 a 130.000 tonnellate. Tra gli altri animali la performance peggiore la fanno registrare gli equini: la produzione per questa specie è diminuita addirittura del 26%. Bene invece gli ovini con un guadagno produttivo dell’8%. Infine, un dato positivo è stato rilevato per il pet-food: +2,2%, spinto dal sensibile aumento della domanda durante le fasi più critiche della pandemia.

(quantità in migliaia di tonnellate)

Fonte: Assalzoo