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Assalzoo, dalla Carta per la Sostenibilità dei Mangimi di Fefac il contributo a una zootecnia green

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Cinque obiettivi per rendere la filiera zootecnica ancora più sostenibile grazie alla produzione di alimenti per animali: lotta al cambiamento climatico, contrasto all’antibiotico-resistenza, difesa della biodiversità, promozione dell’economia circolare e sostegno all’efficienza del sistema alimentare.

Fefac, la Federazione tra i Produttori europei di Mangimi, ha adottato la Carta per la Sostenibilità dei mangimi 2030. In questo modo il settore mangimistico europeo vuole contribuire alla transizione verde delineata dalla nuova politica europea. “La Carta per la Sostenibilità dei mangimi è la proposta del comparto per accompagnare la messa a regime del Green Deal e della strategia Farm to Fork”, sottolinea Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici che è membro di Fefac.

“Anche Assalzoo ha fatto della sostenibilità il tema chiave del rinnovamento del settore. Con questo nuovo strumento tutti i produttori potranno far fronte alle sfide che l’Unione Europea ci pone relative alla definizione di un settore agro-alimentare-zootecnico in grado di garantire la sicurezza alimentare per tutti i cittadini europei nel pieno rispetto dell’ambiente”, continua Veronesi.

La Carta per la Sostenibilità dei mangimi 2030 è stata presentata oggi al congresso di FEFAC che si è tenuto il 24-25 settembre in modalità digitale e a cui è intervenuto il Commissario per la Salute Pubblica e la Sicurezza Alimentare Stella Kyriakides.

La Carta si aggiunge alle altre risorse che la Federazione, da sempre all’avanguardia in materia di politiche ambientali, ha messo a disposizione dei produttori per fornire soluzioni con cui rendere sostenibile la zootecnia europea.

Attraverso la produzione di alimenti per animali, la mangimistica vuole infatti contribuire a ridurre l’impatto ambientale e le emissioni inquinanti, per centrare l’obiettivo comunitario della neutralità climatica entro il 2050 stabilito dal Green Deal.

In linea con il proprio DNA i produttori aiuteranno l’intera filiera agro-alimentare-zootecnica a diventare ancora più rispettosa dell’ambiente.

Grazie a risorse nutrizionali efficienti, con cui garantire le migliori condizioni possibili di benessere e salute agli animali allevati, presupposto per ridurre ancora di più il ricorso ai farmaci al cui abuso è correlato il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

Nei processi produttivi si farà ampio ricorso all’economia circolare, da sempre tratto distintivo della mangimistica, sfruttando i co-prodotti dell’industria alimentare non più destinati al consumo umano. Inoltre, si incrementerà l’utilizzo di quelle materie prime prodotte in maniera responsabile nel rispetto della biodiversità.

Solo innovando i suoi sistemi produttivi la mangimistica europea potrà continuare a dare il suo apporto a un settore zootecnico e dell’acquacoltura resiliente e sostenere il suo contesto socio-economico.