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Fefac, sostenibilità ed economia circolare al centro del XXIX° congresso

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L’impegno della mangimistica europea per una zootecnia più sostenibile è stato il cuore della discussione del congresso di Fefac, la Federazione dei Produttori europei di Mangimi, del 25 settembre. Quali passi compirà il settore mangimistico per contribuire alla transizione verde definita nel Green Deal dell’Unione europea. Il manifesto di questa nuova pagina della mangimistica continentale sarà la Carta per la Sostenibilità dei mangimi, presentata proprio nel corso dell’evento. 

Il congresso, il numero ventinove, si è svolto da remoto, quindi non in presenza per via delle restrizioni anti-CoVid-19. Con Fefac l’evento è stato organizzato dall’Associazione mangimistica del Belgio.

Economia circolare e difesa della biodiversità

Come gli altri segmenti di tutto il settore primario, anche la zootecnia e la mangimistica sono chiamate a ridefinire pratiche e processi produttivi nel segno di una maggiore sostenibilità. Di questo si parlerà al congresso, di come continuare a operare nel rispetto dell’ambiente, di riduzione delle emissioni inquinanti, di lotta agli sprechi. Come preannunciato, Fefac presenterà la Carta per la Sostenibilità dei mangimi fornendo così all’industria europea degli alimenti per animali una risposta alle sfide definite nel Green Deal relative al settore zootecnico. 

Il presidente di Fefac Asbjørn Børsting ha sottolineato il valore di questo documento. La Carta definisce le nuove, giuste priorità dell’industria mangimistica europea, accreditandosi come leader globale nella fornitura di soluzioni innovative nel campo della nutrizione animale.

La carta include cinque prospettive relative agli obiettivi del Green Deal:

– Cambiamento climatico: il nuovo sistema economico verso il quale ci si deve muovere, secondo le indicazioni del Green Deal, è un sistema a emissioni zero (nel 2050). La Carta per la Sostenibilità promuove così l’utilizzo di strumenti con cui valutare l’impatto ambientale, la performance del processo produttivo dei mangimi, per far sì che il settore risponda a questa esigenza. Tra questi il database del Global Feed LCA Institute e il Pefcr, che fornisce indicazioni per una valutazione armonizzata di questa performance;

– Economia circolare: la strategia Farm to Fork, dedicata a un sistema alimentare sostenibile e parte integrante del Green Deal, dà ampio risalto al ruolo della bioeconomica circolare e su questo fronte la mangimistica può fare da esempio paradigmatico. Il settore utilizza da tempo i co-prodotti o gli alimenti destinati al consumo dell’uomo, ma non più commestibili, come ingredienti per i suoi prodotti. La Carta per la Sostenibilità punta ad aumentare il ricorso a queste materie prime. Il contrasto alle perdite e agli sprechi alimentari è “fondamentale” per la sostenibilità, si legge nel documento dell’Ue. Il ruolo dei mangimisti è essenziale in quanto abituati al recupero e alla distribuzione di alimenti che invece andrebbero sprecati;

– Biodiversità: è necessario aggiornare le Linee guida sull’Approvvigionamento della soia per facilitare la transizione verso una filiera che non impatti sulla deforestazione. Anche su questo tema Farm to Fork si pronuncia e lo fa in modo chiaro. La Commissione europea, infatti favorirà l’utilizzo di additivi per mangimi sostenibili e innovativi e valuterà la possibilità di definire un nuovo quadro regolatorio per ridurre l’importazione di materie prime la cui produzione ha un impatto negativo sull’ambiente. E a tal proposito fa proprio l’esempio della soia coltivata in aree deforestate; 

– Sostenibilità dei sistemi alimentari: la Carta indica il bisogno di ottimizzare l’efficienza dei nutrienti;

– Resistenza agli antimicrobici: un argomento che non passa mai in secondo piano e che chiama in causa anche i produttori di alimenti per animali. Il bisogno di farmaci si riduce se gli animali allevati sono in buone condizioni anche grazie a un’adeguata nutrizione. Ecco che la Carta per la Sostenibilità si occupa di soluzioni relative alla nutrizione per supportare la salute e il benessere animale. Animali sani significa allevamenti più sostenibili. 

Con tutte queste azioni il settore intende rispondere inoltre alle crescenti richieste della società civile e a quelle del mercato sia a livello continentale che globale. Fino al 2030 Fefac pubblicherà ogni anno un Report sui progressi compiuti dal settore verso il raggiungimento degli obiettivi definiti dalla Carta per la Sostenibilità e quindi per valutare le azioni specifiche messe in atto dai membri della federazione.

Foto: Pixabay