Anche il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è al lavoro sulle proposte per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza post-Covid-19. Il progetto sarà sostenuto dalle risorse del Recovery Fund. Le proposte di progetto saranno valutate anche in base agli investimenti in tecnologia. L’ha detto la ministra Teresa Bellanova che ha partecipato al Comitato interministeriale per gli Affari europei dello scorso 9 settembre, presieduto dal presidente del Consiglio Conte e convocato dal ministro degli Affari europei Amendola.
“È vero il documento su cui ci confrontiamo oggi non fa esplicito riferimento a settori specifici, alcuni punti ritengo debbano essere fissati”, ha detto la ministra. “E tra questi l’assoluta coincidenza tra interesse nazionale, sovranità e sicurezza alimentare, ruolo dell’agricoltura nella tutela e valorizzazione del paesaggio e delle aree interne, capacità attrattiva delle nuove generazioni per la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Al centro della riunione il confronto sulle Linee guida per la Definizione del Piano (Pnrr) che indica quali azioni il governo vorrà intraprendere e quali progetti saranno finanziati con i fondi del Next Generation Ue spettanti all’Italia, ovvero 209 miliardi di euro tra prestiti e sussidi. La ministra Bellanova ha indicato i criteri di scelta di questi progetti “allineati agli obiettivi europei” e che “comportino investimenti in mezzi e tecnologie in cui l’Italia è leader, gli unici in grado di incrementare il reddito e l’occupazione in modo duraturo, a vantaggio anche dei settori connessi con l’intervento specifico”. Ad esempio i progetti che riguardano la meccanizzazione in agricoltura, per favorire la transizione verso un sistema primario più sostenibile e per diffondere maggiormente l’agricoltura di precisione.
Frenare l’impoverimento delle aree interne
La priorità è data al settore agroalimentare, un settore “fondamentale e strategico per il contributo che può dare al Paese per la transizione verde, per la crescita economica e la creazione di occupazione. Ruolo espressamente riconosciuto dallo stesso Green Deal europeo e rafforzato nella recente strategia Farm to Fork”, ha sottolineato Bellanova.
Tra le altre questioni indicate dalla ministra ci sono anche il rilancio delle aree interne, con l’obiettivo di sfruttare l’opportunità del Recovery Fund per bloccarne lo spopolamento, e la protezione del suolo: “Gli investimenti del Pnrr non devono prevedere ulteriore consumo di suolo”, ha detto.
L’Unione europea ha messo a disposizione le risorse del Recovery Fund per realizzare un sistema economico e produttivo più rispettoso dell’ambiente e più digitale. E quindi i piani dei singoli Paesi dovranno contenere proposte in questa direzione. Sulle linee guida si terrà il confronto con il Parlamento italiano e la Commissione europea prima di presentare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a partire dal prossimo gennaio.
Foto: Pixabay