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Alimenti e mangimi non conformi, il rapporto RASFF 2020

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Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo RASFF consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

La Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha redatto anche quest’anno un rapporto riguardante le principali problematiche sanitarie emerse nel corso dell’anno 2020, mettendo in evidenza i principali rischi notificati dai Paesi membri.

Nel corso dell’anno le notifiche pervenute attraverso il RASFF sono state 3783. Nel 2019 erano state 4000, mentre nel 2018 le segnalazioni furono 3.622. Nello specifico, 3490 segnalazioni del 2020 hanno riguardato l’alimentazione umana, 172 l’alimentazione animale e 121 i materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Tra le notifiche pervenute, le più numerose riguardano le notifiche di ‘Allerta’ nel numero di 1403, seguite da 1046 riguardanti ‘Respingimenti ai confini’, le restanti riguardano le information notification. Tra le information notification 778 sono state classificate come information for attention e 556 come information for follow up. Dal confronto con l’anno precedente si evince che l’incremento maggiore ha riguardato le notifiche di allerta.

Le notifiche RASFF in Europa

Il Paese membro che ha trasmesso alla Commissione europea il maggior numero di segnalazioni nell’anno 2020 è la Germania con un totale di 526 notifiche; a seguire l’Olanda con 500e il Regno Unito con 354 notifiche. L’Italia ha inviato 300 notifiche. I Paesi di origine dei prodotti oggetto del maggior numero di notifiche effettuate dall’Italia sono stati, oltre agli autoctoni, Spagna e Francia. In 54 casi i prodotti sono stati oggetto di distribuzione all’estero. Le tipologie di prodotti più frequentemente oggetto delle notifiche effettuate dall’Italia attraverso il RASFF comprendono pollame, pesce e molluschi bivalvi. I pericoli sanitari maggiormente riscontrati nelle notifiche attivate dall’Italia riguardano principalmente microrganismi patogeni, metalli pesanti, additivi e residui di pesticidi.

Paesi di origine dei prodotti segnalati

Il Paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è l’India (445), seguito da Turchia (382) e  Polonia (377). I prodotti italiani risultati irregolari sono stati 125, in diminuzione rispetto ai 146 del 2019 e ai 156 del 2018.

Prodotti non conformi italiani

Nel made in Italy il maggior numero di notifiche ha riguardato i cereali e prodotti da forno (17), molluschi bivalvi (16), carne (escluso il pollame) (16), frutta e vegetali(13) e latte e prodotti a base di latte (11). Il maggior numero di irregolarità è dovuto a contaminazioni microbiologiche (49), residui di pesticidi (16) e da allergeni non dichiarati in etichetta (9). Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato salmonelle, Listeria monocytogenes e Escherichia coli.

Principali pericoli notificati attraverso il RASFF

Tra i contaminanti microbiologici, un elevato numero di notifiche (772) riguarda il riscontro della Salmonella (870 anno 2019, 676 anno 2018, 781 anno 2017, 455 anno 2016, 507 anno 2015). In alcuni casi la Salmonella è stata riscontrata insieme ad altri patogeni. Numerose sono risultate essere anche le segnalazioni per Listeria monocytogenes (134) e E.coli (79).

Aumentate le non conformità riscontrate per la presenza di residui di fitosanitari. Nel corso del 2020 si è infatti verificata l’emergenza relativa all’ossido di etilene, sostanza non autorizzata come fitosanitario, nei semi di sesamo di provenienza principalmente indiana con l’interessamento anche di prodotti trasformati contenenti i semi non conformi. Attraverso il RASFF sono state trasmesse 413 notifiche per riscontro di ossido di etilene.

La maggior parte delle notifiche riguardanti le micotossine si riferisce alla presenza di aflatossine 370, seguite da Ocratossina A (42) e DON (7). I principali metalli pesanti riscontrati nei prodotti alimentari sono stati mercurio (52), cadmio (40) e piombo (17). Dal confronto con l’anno 2019 è possibile apprezzare una diminuzione delle notifiche relative alla presenza di mercurio, piombo e d’arsenico e un aumento del numero di notifiche relative al cadmio. 

Le altre irregolarità riguardano l’immissione sul mercato di prodotti contenenti corpi estranei, OGM non autorizzati e Novel Food non autorizzati. Le non conformità relative ai Novel Food e agli OGM è sovrapponibile a quelle dello scorso anno, mentre si assiste ad una diminuzione delle notifiche per corpi estranei rispetto al 2019 e 2018. Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta, complessivamente 171 segnalazioni. Le maggiori non conformità sono dovute alla presenza di latte, uova, soia e senape non dichiarati.

Foto tratta dal sito del ministero della Salute