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Rapporto RASFF 2020, preoccupano salmonella e ossido di etilene

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Salmonella, residui di pesticidi e micotossine sono tra le segnalazioni più frequenti registrate nel rapporto RASFF 2020. Preoccupa anche la presenza di ossido di etilene nei semi di sesamo. Il Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi in ambito europeo (RASFF) consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

L’Italia quest’anno ha trasmesso attraverso il RASFF 300 notifiche, pari al 7,9% delle 3783 pervenute. E’ il quarto Paese membro per numero di segnalazioni inviate. I prodotti italiani oggetto di allerta europea sono stati 125 (146 nel 2019 e 156 nel 2018), e l’Italia risulta il dodicesimo Paese per numero di notifiche ricevute.

Dall’analisi delle segnalazioni RASFF del 2020 si evidenzia che un elevato numero di notifiche riguarda la presenza di microrganismi patogeni, seguite dai residui di pesticidi e dalle micotossine. Tra i microrganismi patogeni 772 notifiche si riferiscono al riscontro di Salmonelle. Numerose sono risultate essere anche le segnalazioni per Listeria monocytogenes ed Escherichia coli. Parte delle notifiche registrate quest’anno è fondamentalmente riconducibile anche all’emergenza ossido di etilene in semi di sesamo e prodotti derivati.

Le segnalazioni nel dettaglio.

Cereali e derivati

Sono state trasmesse 232 notifiche riguardanti questa categoria di alimenti. Il maggior numero di segnalazioni si sono verificate per presenza di residui di pesticidi (83 di cui 61 per presenza in tali prodotti di semi di sesamo non conformi per ossido di etilene), micotossine ed allergeni non dichiarati in etichetta.

L’origine dei prodotti è varia, ma il maggior numero di notifiche riguarda l’India, seguita da Stati Uniti, Germania e Francia per la problematica legata all’ossido di etilene in semi di sesamo utilizzati come ingredienti in prodotti trasformati.

Alimentazione animale

Sono pervenute 172 segnalazioni di cui poco meno della metà ha riguardato la presenza di microrganismi patogeni tutti appartenenti al genere Salmonella. Inoltre, sono pervenute 7 segnalazioni relative agli   additivi destinati ai prodotti per l’alimentazione animale e 2 relative alle pre-miscele. L’origine dei prodotti non conformi è varia. Il Paese con il maggior numero di segnalazioni è la Germania, seguita da Stati Uniti e Olanda.

Prodotti della carne (escluso pollame)

Le notifiche che hanno riguardato i prodotti della carne sono state 179. La maggior parte delle notifiche ha riguardato contaminazioni microbiologiche, principalmente Salmonella, Listeria monocytogenes ed Escherichia coli STEC. L’origine dei prodotti non conformi è varia. I Paesi col maggior numero di segnalazioni sono Belgio, Germania e Olanda.

Pollame

Nel corso del 2020 le notifiche di allerta che hanno riguardato il pollame sono state 453. Il dato più rilevante rispetto all’anno precedente è relativo al notevole incremento delle non conformità dovute a microrganismi patogeni, 407 rispetto alle 297 dell’anno 2019. La maggior parte delle quali relative alla presenza di Salmonella. La Polonia detiene la quasi totalità delle notifiche, seguono Francia e Brasile.

Uova ed ovoprodotti

Relativamente alle uova e prodotti derivati nell’anno 2020 sono pervenute 20 notifiche. In 14 casi la non conformità è associata alla presenza di Salmonella. L’origine dei prodotti non conformi è varia. Il paese con il maggior numero di segnalazioni è l’Ucraina, seguita da Polonia.

Latte e derivati

Sono pervenute 80 segnalazioni su prodotti a base di latte e derivati. I pericoli maggiormente riscontrati sono di natura microbiologica. I principali contaminanti sono: Listeria monocytogenes ed Escherichia coli produttori di Shigatossina. L’origine dei prodotti notificati è varia, ma il Paese col maggior numero di segnalazioni è la Francia, seguita da Olanda, Italia e Belgio.

Pesce e prodotti della pesca

Le notifiche che hanno riguardato i prodotti della pesca sono state complessivamente 240. Il maggior numero di notifiche, come per l’anno 2019, è relativo ad un elevato contenuto di metalli pesanti. La provenienza dei prodotti risultati non conformi è varia, ma i Paesi con il maggior numero di notifiche sono Spagna, Vietnam, Polonia e Marocco. Il Paese che ha effettuato il maggior numero di segnalazioni sui prodotti della pesca è l’Italia, seguita da Spagna, Regno Unito e Francia.

Complessivamente sono state effettuate 68 notifiche relative alla presenza di metalli pesanti. I metalli pesanti più frequentemente riscontrati nei prodotti della pesca sono mercurio e cadmio. Alcuni prodotti mostravano la presenza di entrambi i contaminanti. Riguardo ai biocontaminanti, tutte le segnalazioni hanno riguardato la presenza di istamina. I prodotti provenivano prevalentemente dal Vietnam.

Le notifiche di contaminanti microbiologici (patogeni e non) sono state 37, di queste, 36 hanno riguardato Listeria monocytogenes. La provenienza dei prodotti oggetto di notifica è prevalentemente polacca. Le segnalazioni pervenute per residui di farmaci veterinari in prodotti della pesca sono state 6. Le segnalazioni pervenute per i parassiti sono state 21; di queste, 20 relative alla presenza di Anisakis. L’origine dei prodotti risultati non conformi per la presenza di larve di Anisakis è prevalentemente marocchina e cinese.