La valutazione d’impatto sul Farm to Fork pubblicata in sordina. Questa l’accusa mossa da Copa-Cogeca, l’associazione degli agricoltori europei, all’indirizzo della Commissione. Si legge nella nota diffusa dall’associazione di categoria: “Da più di un anno, tutte le parti interessate che rappresentano il settore agricolo a Bruxelles chiedono una valutazione d’impatto della strategia Farm to Fork. Siamo stati quindi sorpresi di vedere una “relazione tecnica” che affronta l’argomento pubblicata la scorsa settimana, nel bel mezzo dell’estate, mentre la maggior parte delle parti interessate dell’UE è in ferie, senza alcun annuncio e con una comunicazione minima”.
Per Copa-Cogeca a Bruxelles si starebbe tentando di minimizzare il contenuto della relazione, anche se quest’ultima sarebbe in linea con le valutazioni arrivate da altri studi come, anche se non citati direttamente, quello pubblicato negli Stati Uniti dall’Usda e un secondo diffuso da Coceral. “Qualunque sia lo scenario considerato – prosegue la nota – tutti i settori mostrano cali della produzione dal 5% al 15%, con i settori dell’allevamento tra i più colpiti. I cambiamenti nella produzione porterebbero a una diminuzione delle esportazioni per cereali, suini e pollame e a un peggioramento del deficit commerciale dell’UE per semi oleosi, frutta e verdura, carne bovina, ovina e caprina. Nel frattempo, qualunque sia lo scenario, i prezzi alla produzione mostrano un aumento netto di circa il 10% con un impatto negativo per la maggior parte dei redditi degli agricoltori”.
Inoltre, spiegano dalla categoria: “Il rapporto mostra che le strategie Farm to Fork e Biodiversità, insieme alla nuova PAC, potrebbero contribuire a ridurre del 28,4% le emissioni di gas a effetto serra dal settore agricolo entro il 2030. Questo fa sì che alcune ONG ambientali affermino che queste strategie forniranno i risultati attesi. Questo è fermarsi a metà del ragionamento. Uno dei principali risultati del rapporto è che più della metà della prevista riduzione dei gas a effetto serra in tutti gli scenari è sostituita da aumenti equivalenti delle emissioni di gas a effetto serra nei Paesi terzi!”.
Reagendo al rapporto, Pekka Pesonen, Segretario generale del Copa-Cogeca, ha dichiarato: “Strategie come Farm-to-Fork o Biodiversity creeranno un divario sempre più ampio nelle pratiche e nella competitività con i nostri concorrenti internazionali. Se non vogliamo organizzare il trasferimento di parte della nostra agricoltura in paesi terzi, l’Unione europea deve essere tanto ambiziosa nella sua politica commerciale quanto lo è nelle sue strategie interne. Oggi semplicemente non è così. Questa grande discrepanza sarà insopportabile per i nostri agricoltori e cooperative a lungo termine”.
Per il Copa e la Cogeca, le conclusioni di questo studio dovrebbero allertare le parti interessate ben al di là della comunità agricola e creare un dibattito pubblico. A destare preoccupazione sono “l’autonomia strategica, i prezzi al consumo e la delocalizzazione della nostra agricoltura. Gli autori del rapporto chiedono un’ulteriore analisi sugli obiettivi e sui modelli, il Copa e la Cogeca sostengono questo invito e non vedono l’ora di leggere e commentare le conclusioni di questo rapporto chiave nei prossimi mesi”.
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