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Piano Nazionale Residui 2020, sostanze fuori limite solo nello 0,1% dei campioni

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Il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati del Piano Nazionale Residui 2020. Si tratta del piano di controllo che si attua in Italia per ricercare i residui delle sostanze farmacologicamente attive e di contaminanti chimici negli animali vivi, nei loro escrementi e nei fluidi biologici, negli alimenti per animali e nell’acqua di abbeveraggio nonché nei tessuti e negli alimenti di origine animale. Il campionamento si effettua nella fase di allevamento degli animali e nella fase di prima trasformazione dei prodotti di origine animale.

Le categorie animali e i prodotti di origine animale oggetto di indagine sono i seguenti: bovini, suini, ovi-caprini, equini, volatili da cortile, conigli, selvaggina allevata selvaggina cacciata, acquacoltura, latte, uova e miele.

Nel 2020 nell’ambito dell’intera attività del Piano Nazionale Residui, sono stati prelevati 32.564 campioni, di cui:

–   30.029 in attuazione del Piano mirato, ovvero pianificati dal ministero per i diversi settori produttivi sulla base dell’entità delle produzioni nazionali e regionali, secondo i requisiti stabiliti dalle norme europee;

–   1.555 in attuazione dell’Extra piano, predisposto dal ministero o dalle Regioni nei casi di specifiche esigenze nazionali o locali, al fine di intensificare i controlli per la ricerca di sostanze chimiche in specie/categorie animali, prodotti di origine animale/matrici, già previsti dal piano;

–   980 prelevati su sospetto che prevede il prelievo di campioni nei casi in cui ci sia motivo di sospettare la presenza di residui.

Il totale dei campioni analizzati è di 401.682 determinazioni analitiche.

I risultati – le categorie critiche e i miglioramenti

I campioni sono stati analizzati sia per sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non autorizzate, medicinali veterinari e agenti contaminanti.

Criticità sono state riscontrate relativamente al mancato raggiungimento degli obiettivi comunitari per i suini e per i volatili da cortile con riferimento all’attività di campionamento. Risulta risolta la criticità, riscontrata negli scorsi anni, sulla selvaggina cacciata. Per quel che riguarda invece il confronto con le attività pianificate dal ministero nel PNR 2020, si evidenzia il mancato raggiungimento degli obiettivi per diversi settori produttivi. La ragione del mancato raggiungimento degli obiettivi nazionali, e soprattutto comunitari, risiede principalmente nelle difficoltà riscontrate sul territorio a causa dell’emergenza pandemica sperimentata nel corso del 2020, che ha messo sotto pressione i sistemi sanitari di molte regioni, a cui fanno capo le attività del controllo ufficiale sugli alimenti.

I risultati – le sostanze fuori limite

I campioni che, nell’ambito del Piano mirato, hanno fornito risultati irregolari per la presenza di residui sono stati complessivamente 27, pari allo 0.1% del totale dei campioni prelevati. La maggior parte delle non conformità è riferibile al superamento dei limiti massimi di residui per le sostanze antibiotiche e per i cortisonici. La maggior parte delle non conformità sono state riscontrate al macello (20 non conformità al macello contro 7 in allevamento). In un solo caso è stato riscontrato al macello un campione non conforme proveniente da allevamento non italiano.

Per quello che riguarda le non conformità riscontrate, l’andamento è in linea con i risultati degli ultimi anni. Le percentuali di irregolarità sono leggermente inferiori rispetto a quelli registrati in ambito comunitario. Negli ultimi anni si assiste ad una graduale diminuzione del numero di non conformità per antibiotici. Costante invece la presenza delle altre sostanze contenute nei medicinali autorizzati. Da un paio d’anni si assiste invece ad una ricomparsa di non conformità per sostanze vietate.

Nell’ambito dell’Extra piano hanno fornito risultati irregolari per la presenza di residui sono stati  complessivamente 2, pari allo 0.1% del totale dei campioni prelevati. Per quanto riguarda i campioni Sospetti, ne sono stati riscontrati 18 non conformi, pari all’1.8% del totale. La  maggior parte delle non conformità sono riferibili alla presenza di sostanze antibiotiche, prevalentemente sulla categoria dei bovini, a seguito di macellazione speciale di urgenza. Non sono state riscontrate non conformità a seguito di esiti sospetti al test istologico.

Foto: Unsplash