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Piano Nazionale Residui 2020, antibiotici sotto osservazione: solo lo 0,14% sopra i limiti

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Antibiotici nel mirino del nuovo Piano Nazionale Residui 2020 pubblicato dal Ministero della Salute. Il Piano rappresenta uno strumento utile nel contrasto al fenomeno dell’antibiotico resistenza. Il campionamento infatti permette di monitorare la presenza di residui di farmaci veterinari, e quindi di antibiotici, nei prodotti di origine animale. Inoltre è possibile verificare il corretto uso del farmaco in allevamento, in termini di rispetto dei tempi  di attesa, corretta  registrazione dei trattamenti ed eventuali usi illeciti o impropri.

Nel Piano Nazionale Residui sono stati ricercati i residui di antibiotici nel muscolo (prelevato al macello) di bovini, suini, ovicaprini, equini, pollame, conigli e selvaggina allevata, nel muscolo di pesci allevati in acquacoltura (trote, specie eurialine), nel latte (vaccino, bufalino e ovicaprino), nelle uova e nel miele.

I risultati della ricerca

Nel 2020, nell’ambito del Piano mirato, su un totale di 30.029 campioni totali analizzati per tutte le sostanze e le matrici previste, 8.677campioni (circa il 29%) sono stati analizzati per la ricerca di almeno una sostanza antibiotica.

Sui 8.677 campioni analizzati per sostanze antibiotiche, sono stati riscontrati 12 campioni non conformi, con 13 esiti non conformi. In particolare, il gruppo antibiotico maggiormente presente oltre i limiti di legge è quello dei sulfaminici, seguito dalle tetracicline. Tra gli antibiotici rilevati anche penicilline, chinolonici, derivati della diamminopiridina e florfenicolo e composti associati. La percentuale di non conformità registrata nel 2020 per antibiotici (0.14%) rispetto al numero totale di campioni analizzati per questa categoria di sostanze, fa sì che i risultati si posizionino su valori costanti negli anni.

Foto: Ministero della Salute