Home Attualità Etichettatura, l’italiana Nutrinform Battery promossa dagli scienziati

Etichettatura, l’italiana Nutrinform Battery promossa dagli scienziati

906
0
pixabay etichetta supermercato

Accademici e scienziati si sono pronunciati a favore del Nutrinform Battery, l’etichettatura proposta dall’Italia. La posizione dei professori è stata raccolta in un documento condiviso. Nell’ambito della strategia “Farm to Fork”, la Commissione Europea vorrebbe proporre un sistema di etichettatura nutrizionale FOP, front of pack (fronte pacco) armonizzato a livello comunitario, che dovrebbe essere proposto entro la fine del 2022 con l’obiettivo di consentire ai consumatori di compiere scelte alimentari consapevoli e salutari. 

L’etichettatura Nutrinform Battery

Il documento identifica il sistema di etichettatura nutrizionale Nutrinform Battery come uno strumento utile per facilitare e migliorare la comprensione delle caratteristiche nutrizionali dell’alimento. L’obiettivo per gli scienziati è consentire al consumatore di collocare l’alimento in una dieta varia ed equilibrata, senza però semplificare l’educazione alimentare. Etichette classificatorie infatti rischiano di trascurare la complessità dei criteri e delle raccomandazioni nutrizionali.

Il sistema di etichettatura FOP “NutrInform Battery” indica la quantità di calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale, contenuti in una porzione di prodotto. Ma anche la loro percentuale rispetto a consumi di riferimento così come definiti dal Regolamento UE al fabbisogno quotidiano (pari a 2000 kcal di riferimento). Si differenzia dagli altri sistemi di etichettatura FOP perché basato sull’obiettivo di informare i consumatori, senza alcun condizionamento.

La posizione degli accademici

Si legge nel documento: “Tale approccio, che accomuna numerose tipologie FOP proposte finora, tende ad essere percepito dal consumatore come un semplice metodo che distingue gli alimenti in salutari/non salutari e ciò implica un possibile spostamento dei consumi verso determinati prodotti, individuati in virtù dell’applicazione non uniforme di un punteggio, plasmato a seconda degli alimenti e potenzialmente modificabile sulla base degli interessi commerciali del paese in cui vengono applicati”.

Per gli accademici, un’etichettatura “giudicatrice” del prodotto sarebbe a vantaggio solo delle aziende. “Questo tipo di approccio – prosegue la lettera – potrebbe anche contribuire a promuovere nelle aziende alimentari azioni per aggirare l’ostacolo imposto dai sistemi valutativi, attraverso lo sviluppo di riformulazioni che mirino meramente a migliorare il punteggio dei prodotti riformulati tralasciando il loro reale ruolo e impatto nutrizionale nell’ambito di modelli alimentari salutari. Inoltre, con le metodologie FOP sintetiche non si educa il consumatore a comprendere le caratteristiche di un alimento ma si decide per lui”.

Foto: Pixabay