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Acquacoltura, con 82 milioni di tonnellate di pesce è nuovo record

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Livello massimo storico per la produzione di pesce in acquacoltura. Nel 2018 dagli impianti di tutto il mondo sono uscite 82,1 milioni di tonnellate di pesce, un contributo cospicuo alla produzione ittica globale che ha raggiunto i 179 mil di tonnellate, di cui 156 destinati al consumo umano. E se per la produzione totale la quota della piscicoltura sfiora la metà (è il 46%), per il pesce che finisce sulle tavole dei consumatori la supera raggiungendo il 52%. I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto della Fao sullo Stato della Pesca e dell’Acquacoltura mondiale 2020.

Tra il 2001 e il 2018 la crescita produttiva in acquacoltura è stata in media del 5,3% ogni anno. E il suo consolidamento caratterizzerà anche i prossimi anni sebbene a un ritmo più lento. Si espanderanno sia la quota del consumo che del commercio. In particolare l’Africa vedrà un aumento delle produzione di pesce negli impianti d’allevamento del 48%, andando così a bilanciare la riduzione del consumo di pesce pro capite. A dettare il successo del pesce d’allevamento, soprattutto in questo continente, è il suo profilo nutrizionale ma anche la possibilità di sfruttare in modo sostenibile le risorse ittiche. Le nuove tecniche per l’alimentazione dei pesci, la selezione genetica, la biosicurezza permettono infatti di ottenere il massimo dalle risorse a disposizione contenendo l’impatto sull’ambiente.

I richiami alla sostenibilità sono una costante in tutto il rapporto della Fao: “Il pesce e i prodotti ittici sono considerati non solo tra gli alimenti più sani del pianeta, ma anche tra quelli con minor impatto sull’ambiente naturale”, sottolinea il suo direttore generale Qu Dongyu. Dal rapporto – continua – è emerso sempre più chiaramente il ruolo della gestione efficace delle risorse per ripristinare gli stock ittici. Infatti, laddove questo tipo di gestione è carente, la sicurezza alimentare è a rischio. Sono poco più di uno su tre gli stock pescati a livelli non sostenibili tuttavia oltre il 78% del pesce sbarcato proviene da stock biologicamente sostenibili.

Più di 20 kg il consumo a persona

La produzione ittica mondiale ha generato nel 2018 un valore di 401 miliardi di dollari; anche in questo caso il valore dell’acquacoltura supera la metà a quota 250 miliardi. Grazie alla spinta della sua acquacoltura la Cina si conferma il principale produttore ed esportatore di pesce al mondo. Dal 1991 Pechino ha prodotto più cibo da allevamento di tutto il resto del mondo. In generale, considerando allevamenti acquatici e pescato, le esportazioni di prodotti ittici nel mondo hanno generato un valore di 164 miliardi; il 38% della produzione mondiale rientra infatti nel commercio internazionale.  

Anche sul piano dei consumi la Fao ha registrato numeri importanti. Il consumo pro capite ha segnato il nuovo record di 20,5 Kg l’anno, un valore destinato ad aumentare a 21 Kg nei prossimi dieci anni a fronte di un aumento della produzione del 15% nel 2030, toccando quota 204 milioni di tonnellate. È dal 2016, infine, che l’acquacoltura rappresenta la principale fonte di pesce per il consumo umano: nel 2030 circa il 59% deriverà dagli allevamenti.

Foto: © M_Fotolia