Delle 4000 segnalazioni inviate al Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) nel 2019, solo 322 hanno riguardato l’alimentazione animale. Un dato pressoché stabile rispetto all’anno precedente, quando le notifiche erano state 313, nell’anno in cui il numero totale ha raggiunto il suo picco. Nel 2018 i Paesi membri dell’Unione europea avevano inviato 3.622 notifiche al sistema e nel 2017 3.759. Sono alcuni dei dati contenuti nell’ultimo rapporto a cura della Direzione generale per l’Igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute.
Il Rasff è uno strumento essenziale per garantire la sicurezza alimentare in Europa. Con questa piattaforma i Paesi possono segnalare situazioni di rischio diretto o indiretto per la salute pubblica associate al consumo di alimenti e mangimi o all’utilizzo di materiali e oggetti che entrano a contatto con questi prodotti. Così le amministrazioni possono intervenire prontamente facendo scattare le misure di salvaguardia.
La maggior parte delle notifiche relative agli alimenti per animali ha riguardato la presenza di microrganismi patogeni: 130, e in tutti i casi si trattava di Salmonelle. Tra gli altri contaminanti anche micotossine e metalli. Gli Stati hanno inviato inoltre undici segnalazioni relative agli additivi per i prodotti per l’alimentazione animale e due relative alle premiscele.
I prodotti nei quali sono state riscontrate le irregolarità provenivano da diversi Paesi: in testa la Germania, con 32 segnalazioni, seguita da Usa (31), Ucraina (29), Olanda (19) e Francia (16). Dietro la Cina con 12 notifiche. L’Italia è fuori dai primi dieci Paesi.
Chiudono il quadro le segnalazioni relative al pet-food: 54. Le notifiche sono state attivate soprattutto per la presenza di microrganismi patogeni, in 32 casi, e non patogeni, in 16 casi (per alcuni prodotti sono stati riscontrati più pericoli). Anche per i prodotti destinati all’alimentazione degli animali da compagnia, è la Germania il Paese con i prodotti più segnalati, questa volta insieme alla Polonia (otto notifiche a testa). Seguono Cina e Olanda con sette e Regno Unito con sei.
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