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Stati generali, per il rilancio del’Italia la filiera agroalimentare è centrale

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Il settore agricolo occupa un ruolo di primo piano per il rilancio dell’economia dopo l’emergenza CoVid-19. Il progetto del Governo riconosce la pesca e l’agroalimentare come una delle cinque filiere produttive meritevoli di sostegno. Dal rifinanziamento dei contratti di filiera alla ristrutturazione della logistica in agricoltura, sono diversi i punti in cui si articolano le azioni per l’agroalimentare. Non solo. Nel piano messo a punto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ‘Progettiamo il rilancio’, oggetto del confronto a Roma con le istituzioni e le Parti sociali, sono numerosi i riferimenti al settore. 

I cinque comparti individuati in un capitolo specifico del piano sono il turismo, il patrimonio artistico, il settore dell’acciaio, quello automobilistico e, appunto, l’agroalimentare e la pesca. Il progetto richiama in apertura il nuovo corso delle politiche europee in materia, ovvero l’attuazione del Green Deal e il rinnovo della Politica agricola comune. Si sottolinea poi la necessità di rifinanziare i contratti di filiera e di distretto, di rendere le aziende e le filiere sempre più competitive, con riferimento esplicito anche alle imprese di pesca marittima e dell’acquacoltura, e di migliorare la logistica. Ancora, si punta alla sostenibilità, con il miglioramento delle performance climatiche e ambientali delle produzioni e l’incentivo alla ‘crescita blu’ come approccio sistemico per l’economia del mare.

Tra i punti del piano di sostegno alla filiera ci sono anche lo sviluppo dell’agricoltura di precisione, della ricerca e del digitale, la tutela della legalità e della correttezza sui mercati con il contrasto alle pratiche sleali (anche questo oggetto di una specifica direttiva dell’Unione europea prossima al recepimento in Italia) e il rafforzamento dei sistemi di controllo. 

Economia circolare per la svolta ambientale

In una prospettiva di visione complessiva sul rilancio del sistema produttivo nazionale, in tutto il piano del governo si fa, direttamente o indirettamente riferimento alla filiera agroalimentare. Dal bonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici produttivi agricoli, al miglioramento delle infrastrutture digitali per l’agricoltura 4.0, dal sostegno all’export e al settore fieristico, fino al contrasto del caporalato e al potenziamento del Piano acqua per l’agricoltura. 

Nella transizione verso un Paese più verde il piano riconosce il ruolo dell’economia circolare e della green economy e richiama l’attuazione della strategia europea Farm to Fork, per un sistema agroalimentare sostenibile, perno del Green Deal europeo. Economia circolare che poggia su una nuova modalità di smaltimento dei rifiuti – con i progetti End of waste e Zero waste per rendere i rifiuti delle materie prime per altre produzioni – e che si accompagna anche alla lotta degli sprechi e delle perdite alimentari. 

La centralità riservata alla filiera agroalimentare è stata ribadita dalla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, coerentemente con la visione delle Linee programmatiche del ministero presentate a ottobre alle commissioni Agricoltura di Camera e Senato: “Che questo settore rappresenti una parte rilevante dell’interesse nazionale è indubbio, e così il suo essere determinante in molti degli snodi che dovremo affrontare, dal rilancio economico al futuro verde come lo stesso Masterplan restituisce”. 

Appuntamento alle settimane a venire per i dettagli relativi al settore primario: “La Strategia Nazionale per il Sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell’acquacoltura, presentata al governo e ripresa nel Masterplan, guarda al futuro del settore e del Paese. La illustreremo nelle sue linee essenziali nei prossimi giorni”, ha detto la ministra.

Foto: Pixabay