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Federalimentare, da etichettatura in Farm to Fork rischi per Made in Italy

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pixabay etichetta supermercato

Nella strategia Farm to Fork si nascondono dei potenziali rischi per il Made in Italy e sono quelli relativi al sistema di etichettatura da apporre sugli alimenti. Un’insidia, per Federalimentare, lesiva della libertà di scelta dei consumatori, come sottolinea il suo presidente Ivano Vacondio. Continua dunque in Europa la battaglia su quali strumenti debbano essere adottati per promuovere scelte alimentari equilibrate. A gennaio era stata inviata alla Commissione europea la proposta italiana sull’etichettatura nutrizionale degli alimenti, la Nutrinform Battery, che rappresenta un’alternativa rispetto al Nutri-Score francese. Lo scenario che si paventa è proprio quello di un’apertura a questo tipo di etichettatura fronte pacco. 

Nessuna chiara indicazione su quale sistema adottare

L’intervento di Federalimentare è arrivato dopo la pubblicazione della comunicazione della Commissione europea su Farm to Fork. “Per dare ai consumatori gli strumenti necessari per compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili, la Commissione proporrà un’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio obbligatoria e armonizzata”, si legge nel documento.

Nonostante non si specifichi quale modalità adottare, il rischio di utilizzare il sistema francese c’è, secondo Federalimentare. “La scelta della Commissione di insistere sulla strada dei profili, malgrado il loro quantomeno controverso fondamento scientifico, dà quindi l’impressione di favorire quei sistemi valutativi, come ad esempio il Nutri-Score, che condizionano impropriamente le scelte dei consumatori, spesso peraltro in maniera fuorviante, e penalizzano i prodotti tipici della dieta mediterranea”, sottolinea Vacondio.

La differenza tra il ‘semaforo’ francese e la ‘batteria’ italiana sta, secondo Federalimentare, nel riferimento ai profili nutrizionali. “Nutrinform Battery è l’unico che non si basa su profili nutrizionali. Va sottolineato che l’Efsa, l’Autorità europea sulla sicurezza alimentare, con un’opinione del 2008, ha manifestato i propri dubbi sull’utilizzo dei profili nutrizionali, di cui rilevava ‘i limiti intrinseci’. Inoltre, nel 2016, il Parlamento Europeo si è espresso per ben due volte, a larga maggioranza” contro la loro adozione.

Prima della presentazione di Farm to Fork, Federalimentare aveva accolto positivamente l’ampio sostegno alla lettera inviata da un gruppo di eurodeputati al Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides con la richiesta di “valutare con approccio scientifico tutti i sistemi di etichettatura fronte pacco”.

Per Federalimentare l’aspetto che va sottolineato è semplicemente il valore della dieta in generale, sana e ben bilanciata, piuttosto che demonizzare un singolo alimento. Questo è il rischio che potrebbe derivare dalla proposta di imporre la riformulazione obbligatoria dei prodotti fissando dei limiti al contenuto di alcuni nutrienti. “Sarebbe la fine per una serie di prodotti italiani di alta qualità che per tipologia o per tradizione non possono essere riformulati. Il tutto senza un vero beneficio per i consumatori, dato che è l’assunzione eccessiva di nutrienti nella dieta generale ad essere potenzialmente nociva per la salute, non certo i singoli prodotti”, conclude Vacondio.

Foto: Pixabay