Home Attualità CoVid-19, costante il tasso di irregolarità nella filiera agroalimentare

CoVid-19, costante il tasso di irregolarità nella filiera agroalimentare

720
0

Si mantiene ai livelli pre-crisi il tasso di irregolarità nel settore agro-alimentare-zootecnico rilevate dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del ministero delle Politiche agricole (Icqrf). Nei quattro mesi di emergenza sanitaria per la diffusione di CoVid-19, il settore ha mantenuto l’esercizio della propria attività, così come quella degli uffici dell’ispettorato. Da febbraio a maggio, tuttavia, non si sono registrate grosse variazioni rispetto al volume di frodi riscontrate prima di questo quadrimestre. 

Sono stati 29.169 i controlli eseguiti sulla filiera. Di questi 3.285 direttamente negli stabilimenti, compresi quelli delle regioni più colpite dall’emergenza. Un terzo dei controlli ha infatti riguardato il Nord e solo il 17% la Lombardia e il Veneto, due regioni da cui proviene la maggior parte dei prodotti a indicazione geografica in termini quantitativi (rispettivamente Grana Padano e Prosecco). I campioni analizzati sono stati 3.117 per 84.232 determinazioni analitiche.

Tanto le ispezioni quanto le analisi hanno fornito risultati in linea con l’attività di controllo pre-CoVid-19. Tra i 18.751 operatori controllati sono emerse irregolarità nel 13% dei casi; 10,3% è stato il tasso di irregolarità fra i 3.493 prodotti controllati e 8,6% i campioni irregolari.

Due terzi dei controlli hanno riguardato i settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario. Sotto la lente dell’ispettorato anche i settori che avrebbero visto un aumento delle vendite dei loro prodotti (ad esempio carne e uova), fino a segmenti come quello mangimistico (che ha assorbito il 2,4% dei controlli) e il sementiero.

Marchi certificati e organismi di controllo

Anche il settore della Dop economy ha subito i controlli dell’ispettorato. Tra i vari prodotti certificati sono stati valutati 3,3 milioni di cosce di prosciutto marchiate, 8 milioni di vaschette di prosciutto, 3,9 milioni di forme di formaggio e sono stati certificati circa 5,8 milioni di ettolitri di vino di qualità. 

Da febbraio è proseguita anche l’attività di autorizzazione degli organismi di controllo e certificazione dei prodotti a marchio registrato e di approvazione dei piani di controllo con il rilascio di 59 nuove autorizzazioni. Sui piani di controllo sono state rese pubbliche le linee guida per la loro redazione per i prodotti Dop e Igp nella suinicoltura. L’ispettorato ha inoltre avviato 38 attività di vigilanza sugli organismi di controllo e certificazione.

Rimosse oltre 500 inserzioni irregolari online

L’attività di controllo ha riguardato anche il commercio elettronico, soprattutto alla luce dell’aumento delle vendite su questo canale. Sono stati eseguiti 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari, con buon esito nel 100% dei casi, su tre fra i principali mercati virtuali: Alibaba, Amazon ed eBay, con cui l’ispettorato ha firmato delle intese. 

Questo tipo di attività antifrode si è rafforzata con l’adesione al Piano europeo di controllo sulle vendite e la pubblicità online di prodotti alimentari con riferimenti al CoVid-19. Il fine è contrastare l’offerta di alimenti e integratori la cui assunzione è associata a presunti benefici contro il nuovo coronavirus in assenza di alcun fondamento scientifico. Nell’ambito di questa attività l’ispettorato ha segnalato alla Commissione europea 177 irregolarità, soprattutto per integratori ed estratti vegetali.

Dal 30 marzo scorso l’ispettorato ha aperto un canale di segnalazione delle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare. A oggi ne sono arrivate ventuno, con gli uffici territoriali impegnati nelle verifiche (nessuna segnalazione a maggio). Circa la metà riguardano il latte bovino e di bufala e fanno riferimento a modifiche delle condizioni contrattuali da parte di centri di raccolta del latte e di caseifici sia dei prezzi che delle quantità. In alcuni casi questi stabilimenti hanno chiesto agli allevatori di ridurre i quantitativi di latte prodotto e di accollarsi i costi di stoccaggio e congelamento della materia prima.

Le sanzioni

Sono state 1380 le contestazioni amministrative comminate, 52 le notizie di reato depositate all’Autorità giudiziaria e 65 i sequestri di beni per un valore di circa 3,2 milioni di euro. La maggior parte delle sanzioni irrogate dall’ispettorato riguarda la vitivinicoltura (55%, seguito dal settore delle produzioni agroalimentari a denominazione registrata con poco più del 24%)

Foto: Pixabay