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Assalzoo: Piano Farm to Fork europeo, fondamentale valutare le ricadute della strategia per la sostenibilità

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Il 20 maggio la Commissione europea ha rilanciato l’impegno dell’Unione Europea per la difesa dell’ambiente con la comunicazione sulle due strategie, sulla Biodiversità e su Farm to Fork per la sostenibilità. L’azione dell’Ue si inserisce nel più ampio programma di lotta al cambiamento climatico per il quale è essenziale la creazione di un sistema alimentare sostenibile, che abbia un’impronta ambientale quanto più contenuta. In quest’ottica – sottolinea la Commissione – è necessario ridurre l’uso dei pesticidi e degli antibiotici, migliorare il benessere animale ma anche, secondo un approccio comprensivo, evitare lo spreco di cibo e promuovere l’adesione a diete più salutari.

Sono obiettivi ambiziosi cheAssalzoo, Associazione nazionale tra i Produttori di alimenti zootecnici, in linea di principio, ritiene di condividere. La mangimistica italiana è infatti un anello della filiera agro-alimentare-zootecnica rispettoso dell’ambiente ed esempio concreto di economia circolare. Chi produce mangimi lo fa in modo efficiente, pulito, garantendo elevati standard di sicurezza e sfruttando una grandissima quantità di co-prodotti e residui di lavorazione delle industrie alimentari, che in tal modo vengono reinseriti nello stesso circuito alimentare per la produzione di cibi ad alto valore nutrizionale come carne, latte, uova e pesce ed indispensabili all’interno di una dieta equilibrata. È un settore al servizio non solo della zootecnia ma di tutta la filiera agroalimentare, che dà un contributo importante per la sostenibilità degli allevamenti e per elevare il grado di salute e benessere animale, prerequisiti indispensabili per la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari di origine animale.

Le linee guida della strategia della Commissione europea presentano lo spunto per una riflessione importante, ma non mancano di evidenziare alcuni aspetti critici. Sarà pertanto fondamentale assicurare una dialettica aperta e una valutazione scrupolosa in merito all’impatto che le strategie previste potrebbero avere, con la possibilità di meglio calibrarle per evitare che un progetto positivo possa determinare più elementi di debolezza che di positività, con il rischio non solo di fallire gli obiettivi ma di arrecare danno al sistema agroalimentare, e soprattutto a quello del nostro Paese.

Alcune delle strategie evidenziate destano infatti perplessità: come un sistema di etichettatura nutrizionale degli alimenti, che apra la strada al c.d. nutriscore, oppure una immotivata propensione a privilegiare stili alimentari orientati a limitare il consumo di prodotti di origine animale per prevenire l’obesità, che di fatto cozzano contro un modello di dieta tipicamente mediterranea apprezzata ma soprattutto ritenuta tra le più salutari al mondo.

Occorre evitare che un progetto di fondo condivisibile, possa invece generare ingiustificate ricadute negative sulla filiera agro-alimentare e zootecnica tipica delle nostre produzioni, così come possa rischiare di stravolgere stili di vita che assicurano un elevato standard di salute ai nostri consumatori.

Assalzoo condivide il complessivo lavoro della rappresentanza zootecnica europea che ha come obiettivo migliorare quegli aspetti del piano carenti e in tal prospettiva sta collaborando con l’azione di Fefac – la Federazione europea dell’industria dell’alimentazione animale – ma auspica anche un forte impegno delle autorità nazionali affinché tutelino opportunamente il sistema agroalimentare e lo stile della dieta mediterranea.