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Peste suina, come la malattia influisce su economia e viaggi

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carne peste suina

La peste suina africana (PSA) è una malattia altamente contagiosa che provoca un elevato numero di morti nei suini in un periodo molto breve. Inoltre, attualmente non sono disponibili vaccini né cure. Questa malattia rappresenta una grave minaccia per il settore dell’allevamento di suini, in particolare nell’Asia-Pacifico, dove la produzione di suini è di grande importanza sia in termini di consumo di carne di maiale che di rappresentazione socioeconomica di questo animale. A ricordarlo è l’Oie, l’Organizzazione mondiale per la salute degli animali.

La peste suina africana provoca gravi perdite economiche a causa del suo alto tasso di mortalità e delle restrizioni commerciali imposte ai paesi colpiti. Per di più, pone un serio problema per la sicurezza alimentare in tutto il mondo.

La crisi del Covid-19 ha lasciato in una posizione ancora più vulnerabile le popolazioni che si guadagnano da vivere con l’allevamento di bestiame o attività connesse (es. macellazione, lavorazione della carne). La malattia ha anche un impatto devastante sul sostentamento di gruppi di persone più vulnerabili del mondo e colpisce il benessere degli animali e la biodiversità.

Perché dovremmo essere particolarmente consapevoli di questa malattia?

L’osservazione rivela che l’aumento dei movimenti di persone e l’intensificazione del commercio di suini vivi, carne di maiale e prodotti a base di carne di maiale durante le festività natalizie aumentano anche il rischio di diffusione della PSA. Pertanto, è fondamentale consigliare alle persone che viaggiano di non portare prodotti a base di carne di maiale.

La PSA può essere diffusa in una miriade di modi e gli eventi recenti e la velocità di diffusione nella regione illustrano le diverse possibilità di trasmissione. Il virus può sopravvivere anche su vari materiali e prodotti a base di carne di maiale e persino su prodotti di carne di maiale congelati, rendendo il comportamento umano un fattore importante nella diffusione della malattia.

Foto: ©ilfede_Fotolia