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International Grain Council: i legumi entrano nella definizione di ‘cereali’

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I legumi e i loro prodotti sono stati formalmente inclusi nella definizione di “cereali” ai sensi della Convenzione sul commercio dei cereali del 1995, come proposto dall’International Grain Council. Una scelta che riflettere la loro crescente importanza. Con la decisione 2021/1787 il Consiglio dell’Unione europea aveva assunto una posizione favorevole alla modifica dell’art. 2.1(e) della convenzione che avrebbe fatto rientrare i legumi secchi – impiegati sia per l’alimentazione umana sia per l’alimentazione animale – nella definizione di “cereale” o “cereali”.

Negli ultimi anni, l’IGC ha sviluppato un’analisi completa dell’offerta e della domanda mondiale di piselli secchi, lenticchie e ceci, oltre a costituire dettagliate matrici commerciali per piselli secchi, lenticchie, ceci, fagioli, i fagioli urad/mung, fave e altri tipi minori di legumi. L’analisi della domanda e dell’offerta e dei flussi commerciali sono pubblicate ogni mese nel Grain Market Report (GMR).

L’importanza dei legumi nel commercio mondiale

I legumi, ricchi di nutrienti e resistenti ai cambiamenti climatici, hanno un ruolo sempre più importante nella promozione del sistema alimentare globale, in particolare nel contesto del cambiamento climatico. Inoltre, si prevede che la domanda di legumi aumenterà negli anni futuri. Una previsione sostenuta dalla crescita della popolazione mondiale, l’aumento dei livelli di reddito e l’evoluzione delle tendenze del consumo alimentare.

L’Asia è di gran lunga la più grande regione consumatrice ed è stata il principale motore della crescita del commercio. La domanda globale di importazione di legumi ha raggiunto un picco di oltre 18,0 milioni di tonnellate nel 2017. E’ diminuita invece drasticamente nel 2018 quando l’India, il più grande consumatore mondiale, ha imposto restrizioni agli arrivi allo scopo di proteggere il mercato locale. Tuttavia, i volumi sono tornati a crescere negli anni successivi. La Cina è risultata il principale acquirente. Nel 2021, il commercio globale è diminuito del 9% annuo in un contesto di disponibilità molto più ridotte in Canada, il più grande esportatore. Per l’anno in corso è previsto un ulteriore modesto calo dei volumi, del 2%, a 16,0 milioni di t, sulla marginale riduzione delle spedizioni verso l’Asia.

Foto: ©schiros_Fotolia