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Coronavirus, il pacchetto di misure dell’Ue per l’acquacoltura

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Manca l’ok del Consiglio e del Parlamento dell’Unione europea, dopo di che le misure a supporto della pesca e dell’acquacoltura diventeranno definitive. La strategia europea messa a punto dal Commissario Ambiente, oceani e pesca Virginijus Sinkevicius aiuterà le imprese acquicole e i pescatori a far fronte alla crisi correlata alla diffusione del coronavirus. In buona parte queste misure coincidono con le proposte avanzate dalla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova in una lettera inviata al commissario lo scorso 27 marzo, preceduta dalla richiesta di un intervento urgente in sede Consiglio Ue dei ministri dell’Agricoltura.

Ecco dunque la risposta scritta di Sinkevicius che garantisce massima flessibilità da parte della Commissione Ue in materia di fondi e applicazione delle relative norme. Le proposte – fa sapere il Mipaaf – comprendono il sostegno ai pescatori per l’arresto temporaneo delle attività di pesca e agli acquacoltori per la sospensione o la riduzione della produzione per via del coronavirus. Saranno assistite anche le organizzazioni di produttori per lo stoccaggio temporaneo dei prodotti ittici, le risorse finanziarie nell’ambito del programma operativo di ciascuno Stato saranno assegnate in maniera più flessibile mentre saranno seguite procedure semplificate per la modifica dei programmi operativi nell’introduzione delle nuove misure.

Per l’acquacoltura vendite dimezzate

La strategia sarà attuata dopo l’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio che potrebbe arrivare entro la prossima settimana, come crede Bellanova. Le misure avranno valore retroattivo dal primo febbraio e saranno valide fino a fine anno. 

Sinkevicius ha inoltre fatto appello ai Membri per selezionare i beneficiari in modo tale da mobilitare rapidamente il sostegno pubblico. Ha inoltre puntualizzato che la Commissione farà in modo che le spese connesse alla crisi da coronavirus, comprese quelle sanitarie, saranno ammesse a titolo dei fondi strutturali.

La richiesta di intervento da parte del ministero si è resa necessaria per alleggerire il contraccolpo subito dal settore. “Riduzione del fatturato, forte calo dei prezzi di prima vendita e per l’acquacoltura una diminuzione nelle vendite di oltre il 50%”, scriveva la ministra Bellanova nella lettera a Sinkevicius. Le proposte della ministra andavano dall’attivazione dei fondi di mutualizzazione all’estensione degli aiuti allo stoccaggio fino al sostegno della commercializzazione.

Un altro punto su cui Bellanova richiamava l’attenzione del Commissario era la modifica dei Programmi operativi del Fondo europeo per la Pesca (Feamp) “con particolare riguardo alla rimodulazione e allo spostamento delle risorse necessarie all’emergenza e alla sospensione o rinvio delle scadenze procedurali”. La risposta del commissario è stata anticipata dalla proposta di modifica del regolamento Feamp presentata dalla Commissione il 2 aprile che aveva recepito gran parte delle richieste italiane come l’utilizzo delle misure di fermo temporaneo anche per l’emergenza sanitaria e l’ampliamento del quadro per la compensazione delle aziende di piscicoltura.

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