La zootecnia sta subendo le conseguenze delle misure restrittive necessarie per la gestione dell’emergenza coronavirus. Pertanto servono misure specifiche a sostegno del settore, anche fuori dal bilancio della Pac. Copa e Cogeca, le associazioni degli agricoltori e delle cooperative agricole europee, si rivolgono direttamente all’Ue per un intervento straordinario per i segmenti particolarmente colpiti: quello della carne bovina, ovicaprina e lattiero-caseario. Tra le misure indicate gli incentivi all’ammasso privato, una diversa gestione dei contingenti tariffari, finanziamenti per la gestione degli allevamenti.
Il segretario generale Pekka Pesonen si è detto deluso dall’esito dell’incontro del 6 aprile del Comitato Speciale Agricoltura mentre ha sottolineato gli sforzi della Commissione e dei Paesi membri per garantire il regolare funzionamento del mercato interno.
Carne bovina
La chiusura del canale Horeca ha limitato lo sbocco commerciale dei tagli di maggior valore, compresa la carne di vitello, con conseguente aumento di costo e dunque di prezzo. Sono tagli che rappresentano il “30% del valore della carcassa, soprattutto per quelle che provengono dagli allevamenti specializzati dell’Ue. Nonostante l’estrema difficoltà si continuano a importare tagli meno pregiati dal Mercosur. Chiediamo alla Commissione di assumere immediatamente decisioni su una gestione più mirata dei contingenti tariffari. Bisogna rivedere le importazioni dei tagli di alto valore senza alcuna penalizzazione”, è la richiesta di Jean-Pierre Fleury, del gruppo di lavoro del settore carne bovina. “Bisognerebbe inoltre esaminare l’attivazione di misure di mercato, incluso l’aiuto per l’ammasso privato per vitelli e specifici tagli pregiati, anche misure eccezionali consentite dall’Organizzazione comune di mercato. Il prossimo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura deve essere decisivo”.
Carne ovicaprina
La crisi è capitata alla vigilia di Pasqua, un momento favorevole per il settore. Invece si è di fronte a una tendenza al ribasso per i prezzi e per la produzione di latte. “La stagionalità non permette un trasferimento della produzione a un altro periodo dell’anno. Allo stesso tempo, continuano le importazioni in un periodo dell’anno in cui il mercato può generare guadagni per gli allevatori”, ricorda il rappresentante di settore Michèle Boudoin. Le richieste alla Commissione sono di “controllare la gestione dei contingenti tariffari, esaminare l’attivazione degli ammassi privati per la carne ovicaprina, considerare l’attivazione di eccezionali misure per coprire i costi della gestione degli animali negli allevamenti e l’introduzione di uno schema di ammasso privato per il formaggio, la cagliata e il latte in polvere. Bisognerebbe considerare una certa flessibilità della Pac (su densità degli allevamenti e il tasso di produttività). Il settore della vendita al dettaglio nell’Ue dovrebbe essere incoraggiato a promuovere carne Ue per supportare il settore in questa difficile fase”.
Settore lattiero caseario
Anche in questo caso l’emergenza ha colpito il settore in un momento di solito fiorente. I prezzi sono diminuiti di molto, a cominciare dal latte scremato in polvere, con una pressione al ribasso sui prezzi alla produzione negli allevamenti. Thierry Roquefeuil, a capo del gruppo di lavoro del settore, mette in guardia dal rischio di ulteriori peggioramenti. La richiesta è di agire tempestivamente per favorire l’ammasso privato. “Assicurarlo per il latte, tutti i formaggi, il burro, inclusa la possibilità di congelare latte e cagliata di bufala, avrebbe un impatto benefico per assicurare la sicurezza alimentare per tutto l’anno”, ricorda il rappresentante di Copa-Cogeca.
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