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Cereali e mangimi, gli impatti della guerra in Ucraina

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Mais, cereali in generale e semi oleosi potrebbero mancare presto in Europa a causa della guerra in Ucraina. A denunciare le difficoltà di approvvigionamento è il settore agroalimentare europeo rappresentato da COCERAL, FEDIOL e FEFAC.

L’Ucraina esporta nel mondo circa 60 milioni di tonnellate di grano. Si prevedeva che nell’attuale campagna di commercializzazione l’Ucraina avrebbe esportato circa 33 milioni di tonnellate di mais e 24 milioni di tonnellate di grano. Per l’Europa, il mais rappresenta il principale prodotto importato dall’Ucraina con una media annua di 11 milioni di tonnellate, ma anche altri prodotti come l’olio di girasole, con circa 2 milioni di tonnellate. La regione del Mar Nero rappresenta un importante approvvigionamento di cereali e prodotti a base di semi oleosi per il mercato mondiale.

Posizioni e interventi di COCERAL, FEDIOL e FEFAC  

“COCERAL, FEDIOL e FEFAC – fanno sapere in una nota – condividono il loro profondo dolore con il popolo ucraino, mentre la tragedia umanitaria si sta svolgendo nel paese e la Federazione Russa continua la sua invasione non provocata di uno Stato sovrano”.

“Le aziende dei nostri settori – proseguono – stanno adottando misure per garantire la sicurezza dei propri dipendenti sul campo e cercano di aiutare dove possono. Devono anche continuare a onorare i loro contratti, consapevoli che l’importanza della fornitura di materie prime e ingredienti agricoli da parte dell’Ucraina all’UE è tale che la nostra incapacità di importare da quel Paese creerà gravi carenze, sia per l’industria dei mangimi che per quella alimentare”.

Infine, dichiarano COCERAL, FEDIOL e FEFAC: “E’ essenziale affrontare questioni pratiche immediate per le navi che arrivano in Europa dall’Ucraina, anticipare potenziali impatti negativi per le catene di approvvigionamento di alimenti e mangimi e sottolineare l’urgente necessità di istituire piani di emergenza che aiutino a mitigare le perdite di queste commodities provenienti dal Mar Nero”.

Foto: Pixabay