Lo sforzo dei produttori di mangimi europei per garantire l’approvvigionamento agli allevamenti e agli impianti di acquacoltura nel corso dell’emergenza sanitaria da coronavirus è pieno. Lo ricorda Fefac, la Federazione dei Produttori europei di mangimi, che però segnala anche gli ostacoli che la filiera mangimistica in molti Paesi continua a incontrare. L’attività degli operatori è ulteriormente rallentata dalle difficoltà nell’accesso ai dispositivi di sicurezza.
Nell’Unione europea i mangimi sono stati classificati come bene essenziale nelle Linee guida sui ‘corridoi verdi’ ma non è bastato a evitare alcune difficoltà. I ministri dei Trasporti dell’Ue hanno deciso di garantire la piena funzionalità delle rotte di approvvigionamento e fornitura di beni e servizi di prima necessità, dando seguito alle indicazioni del Parlamento europeo e della Commissione. Anche il G-20 ha assunto una posizione simile in una recente dichiarazione relativa alla pandemia di CoVid-19: “Lavoreremo per assicurare il flusso di strumenti medici vitali, prodotti agricoli essenziali e altri beni e servizi tra le frontiere”, si legge nel documento approvato in Arabia Saudita.
Per Fefac, però, è necessaria l’assunzione di una maggiore consapevolezza sul ruolo fondamentale della produzione di mangimi a livello nazionale. Solo così si potranno affrontare le situazioni più critiche a livello logistico nel breve periodo. È cruciale che la filiera produttiva dei mangimi non venga interrotta per consentire la continuità della produzione di prodotti alimentari di origine animale. Finora – aggiunge la federazione dei mangimisti europei – non si è verificata nessuna grave interruzione ma in molti Paesi gli operatori hanno dovuto affrontare lunghi tempi di attesa alle frontiere.
Pertanto Fefac richiede che il protocollo dell’Ue sui ‘corridoi verdi’ venga applicato completamente al trasporto transfrontaliero dei mangimi inclusi i microingredienti, come additivi e minerali per mangimi, per la tutela della salute e la cura del benessere di tutti gli animali da allevamento per assicurare, di conseguenza, la sicurezza dei prodotti alimentari stessi.
Nelle diverse filiere nazionali i lavoratori continuano a operare rispettando rigidi protocolli, in circostanze molto difficili, nei processi produttivi, nello stoccaggio negli stabilimenti e nelle consegne agli allevamenti. Tutte procedure necessarie per la loro salute e delle persone con cui entrano in contatto, ovvero fornitori e allevatori.
Tuttavia l’accesso ai dispositivi individuali di sicurezza rimane difficoltoso in molti Paesi. Essere un settore essenziale significa anche avere la possibilità per autisti e lavoratori dei mangimifici di accedere attraverso un canale preferenziale a tali dispositivi come mascherine e guanti. Le autorità e l’industria tessile stanno compiendo il massimo sforzo per incrementare la produzione di questi strumenti alla forza lavoro, ricorda comunque Fefac.
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