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Trasporto merci su ferro, una risorsa preziosa nell’emergenza coronavirus

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In un momento critico come quello che stanno attraversando l’economia e i servizi in Italia e in Europa, il trasporto ferroviario delle merci sta rivelando le sue peculiarità e i suoi vantaggi. Con le problematiche che interessano in misura maggiore il trasporto su gomma, dovute alla gestione dell’emergenza per la pandemia di coronavirus, quello su ferro sta esprimendo invece tutto il suo potenziale per i servizi della logistica.

Le misure adottate dai diversi Paesi per frenare la diffusione dei contagi si sono riversate principalmente sul trasporto stradale. I controlli sanitari, l’isolamento e la quarantena previsti per gli autisti provenienti dai territori più colpiti hanno creato diversi disagi per gli autotrasportatori. Pertanto una quota di traffico merci si è spostata sulle rotaie, sia con il trasporto convenzionale che intermodale. Complessivamente, infatti, in Italia la forma principale di trasporto merci è quello su strada mentre su quello ferroviario viaggia una parte inferiore di beni, sia per le spedizioni interne che per l’interscambio commerciale con gli altri Paesi. 

Il volume di merci che si muove sui binari in Italia è pari a 97 milioni di tonnellate annue. Di queste 60 tonnellate viaggiano con la modalità intermodale (treno per le lunghe distanze e strada per la distribuzione finale). Significativa anche la quota internazionale, con 62 milioni di merci per l’import/export. 

I dati dell’ultimo dossier Anfia, l’Associazione nazionale Filiera industria automobilistica, rendono bene il divario tra queste due vie di movimentazione. Nel 2017 su strada sono state movimentate 119,7 miliardi di tonnellate/chilometro mentre su ferrovia (dati riferiti al 2016) 22,6 miliardi di t-km.

Le richieste della categoria alle istituzioni

Come hanno ricordato i rappresentanti del settore dei trasporti in una lettera inviata alle istituzioni nazionali ed europee lo scorso 11 marzo “le aziende leader del settore logistico stanno trasferendo molte merci su ferrovia” in particolare sul corridoio Nord-Sud per il traffico da e verso l’Italia. Questo perché il trasporto su ferro richiede il coinvolgimento di un numero di persone inferiore rispetto alla quantità di merce in movimento.  

Per il Forum FerCargo il trasporto intermodale “è la soluzione più sicura per contenere l’epidemia e sostenere l’economia di un Paese. Ecco perché lo scorso 18 marzo hanno indirizzato una richiesta ai ministri dei Trasporti europei di regole omogenee per questo tipo di trasporto in tutta Europa suggerendo di imitare il modello italiano. 

Per la piena funzionalità di questo tipo di trasporto – sottolineano le associazioni FerCargo, FerCargo Manovra, FerCargo Rotabili e FerCargo Terminal – è importante garantire l’infrastruttura sulle direttrici continentali che si snodano in punti fondamentali come il Brennero, i grandi porti e i grandi terminal intermodali. Inoltre bisognerebbe supportare il flusso dei traffici ad esempio definendo la circolazione dei treni merci come prioritaria per tutti i Paesi, con controlli semplificati alle frontiere o con strumenti come il Ferrobonus per favorire l’intermodalità.

Foto: Pixabay