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Coronavirus, Mipaaf: 6 milioni di euro contro lo spreco di latte

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In campo per evitare gli sprechi nel settore lattiero-caseario. La ministra delle Politiche agricole alimentari forestali Teresa Bellanova ha proposto di acquistare latte per sei milioni di euro e destinarlo alle persone in stato di necessità. È necessario scongiurare il rischio di buttare via un prodotto deperibile in un momento critico che sta interessando l’Italia e tutelare allevatori e produttori di latte. Destinatario dell’iniziativa il Tavolo permanente di coordinamento per la gestione del fondo e del programma di distribuzione degli alimenti agli indigenti. La proposta è arrivata durante l’incontro con le associazioni e le organizzazioni della filiera lattiero-caseario. La riunione era stata convocata per venerdì 13 marzo per fare il punto sulle urgenze del settore nella fase di emergenza per il contrasto all’epidemia di coronavirus.

Tra queste proprio la destinazione di parte della produzione alla luce della chiusura di ristoranti, bar, mense aziendali e scolastiche e la richiesta di alcuni caseifici di frenare un po’ i rifornimenti. Se quella zootecnica è infatti esentata dalle misure restrittive decise dal governo, molte altre attività sono invece interessate dalla sospensione. Ecco quindi la proposta della ministra di acquistare latte Uht “prodotto da latte crudo raccolto nel periodo di maggior rischio di spreco, per la relativa distribuzione gratuita alle persone più bisognose. Con queste risorse possiamo arrivare a circa 180 mila quintali di latte salvato dallo spreco e destinato ai più bisognosi”.

L’esigenza è condivisa, tra gli altri, anche da Assolatte che ha accolto iniziative simili: “Abbiamo attivato una vera e propria rete di solidarietà, garantendo la raccolta di tutto il latte prodotto e durante tutta la scorsa settimana siamo riusciti a collocare tutte le cisterne”, ricorda il presidente Giuseppe Ambrosi.

La questione della collocazione della produzione nella filiera lattiero-casearia chiama in causa anche il commercio con l’estero, ovvero l’importazione di latte dall’estero. Il punto è stato sottolineato dal presidente di Cia Agricoltori Italiani Dino Scanavino: “Il governo intervenga per favorire i comportamenti delle aziende italiane virtuose, aiutando solo coloro che acquistano dagli allevatori italiani. Sono totalmente intollerabili, in questo momento di difficoltà, le speculazioni di chi continua ad acquistare latte straniero, il cui prezzo è più basso per molte ragioni, dal costo della manodopera ai controlli”.

Foto: © Art Allianz – Fotolia