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Agroalimentare italiano, vola l’export nel 2021: +11,8%

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Nel 2021 le spedizioni all’estero hanno registrato un balzo superiore all’11%, oltrepassando la soglia dei 50 miliardi di euro. A rilevarlo è il nuovo report Ismea “Scambi con l’estero. La nuova bilancia agroalimentare nazionale nel 2021”. Anche l’import di prodotti agroalimentari ha registrato un netto incremento attestandosi a 48,5 miliardi di euro (+11,8% sul 2020). In tal modo la bilancia commerciale ha registrato un surplus di circa 3,5 miliardi di euro. Il risultato è da attribuire in larga misura all’aumento del 12,1% delle importazioni di prodotti dell’industria alimentare, ma anche a quello registrato per i prodotti agricoli (+11,3%) sulla scia degli incrementi dei prezzi internazionali delle commodity agricole.

Il confronto tra l’andamento delle esportazioni totali e di quelle agroalimentari italiane nell’ultimo decennio evidenzia una progressione del peso dei prodotti agroalimentari sulle esportazioni totali di beni e servizi. Infatti, negli ultimi anni la crescita dell’export agroalimentare è sempre stata più marcata rispetto all’export totale, determinando la crescita del peso dell’agroalimentare che è passato dall’8,2% nel 2012 al 10,1% nel 2021, un livello di poco inferiore al 2020 – il più elevato del periodo considerato – in ragione del maggior tasso di crescita annuale delle esportazioni totali rispetto a quelle agroalimentari.

I principali mercati di sbocco Ue nel 2021

Il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani è l’Unione europea. Gli Stati membri, con 29,3 miliardi di euro nel 2021 (+12% sul 2020), assorbono circa il 56% delle esportazioni nazionali. Nel dettaglio, le esportazioni hanno registrato tassi di crescita positivi in Germania e Francia, ma un forte incremento delle esportazioni si registra anche verso Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Belgio.

Le esportazioni in Germania, primo Paese di destinazione in assoluto, hanno raggiunto un valore pari a circa 8,5 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% su base annua. I prodotti che hanno mostrato maggiori incrementi sono le nocciole sgusciate (+62,5% per 153 milioni di euro di export), la cioccolata (+31,6% per 135 milioni di euro), i prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria (+14,1% per 315 milioni di euro) e il caffè (+10,6% per 266 milioni di euro).

Le esportazioni in Francia sono aumentate dell’8,4% superando 5,6 miliardi di euro. La ripartizione merceologica delle esportazioni vede le dinamiche più favorevoli per i prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria (+17,3% per 301 milioni di euro), i formaggi freschi (+15,9%, per 338 milioni di euro), i formaggi stagionati (+10,6% per 181 milioni di euro) e i formaggi grattugiati (+15,0% per 142 milioni di euro).

L’export nazionale verso la Polonia è aumentato nel 2021 del 28% annuo arrivando a sfiorare 1,3 miliardi di euro. La produzione che ha mostrato le dinamiche più significative è quella dei tabacchi lavorati. In netta crescita anche le richieste di caffè italiano (+30,2% per 93 milioni di euro), di prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria (+36,3% per 42 milioni di euro), di cioccolata (+23,9% per 53 milioni di euro) e di nocciole (+66,4% per 38 milioni di euro).

I principali mercati di sbocco extra-Ue nel 2021

Le esportazioni dirette verso i Paesi extra-Ue sono cresciute dell’11,5% attestandosi a circa 23 miliardi di euro. Gli incrementi più consistenti si sono osservati per Cina (+26,8% per poco più di 643 milioni di euro) e USA (+14,8% per 5,6 miliardi di euro). L’incremento delle esportazioni nazionali in Cina è da ricondurre essenzialmente alle carni suine congelate per le quali le richieste del prodotto italiano hanno raggiunto lo scorso anno 60 milioni di euro. In crescita anche l’export di frattaglie suine congelate (+27% per 24 milioni di euro). Dopo la battuta d’arresto nel 2020, è da rilevare anche la ripresa delle vendite dei vini fermi in bottiglia sul mercato cinese (+28,4% per 103 milioni di euro).

Negli USA, la crescita dell’export ha riguardato i formaggi stagionati (+35,2% per 344 milioni di euro), i vini spumanti (+33,3% per 460 milioni di euro), i prosciutti stagionati (34,3% per 140 milioni di euro), i prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria (+23,5% per 169 milioni di euro). Risultano invece in flessione annua le esportazioni di paste alimentari secche nel 2021 (-23,3%) dopo il netto incremento dello scorso anno (+48,7%).

Export: i principali prodotti esportati

I “cereali, riso e derivati”, hanno segnato una crescita annua del 7,1% attestandosi a 7,8 miliardi di euro nel 2021. Un risultato da ricondurre in gran parte ai prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria il cui export è aumentato del 18,8% su base annua arrivando a sfiorare 2,9 miliardi di euro. Al contrario, sono in flessione le esportazioni di paste alimentari secche (-6,2% per 2 miliardi di euro) e di riso lavorato/semilavorato (-2,3% per 529 milioni di euro).

I “Vini e mosti” raggiungono 7,1 miliardi di euro nel 2021 (il 14% del totale export), grazie ai buoni risultati osservati sia per i vini fermi in bottiglia (+10,3% per 4,9 miliardi di euro) sia per i vini spumanti (+23,7% per 1,8 miliardi di euro).

Decisamente positivo è anche l’export di “Frutta fresca e trasformata” che, con un tasso di crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente, esprime un fatturato all’export di poco inferiore a 5 miliardi di euro (il 10% del totale). I segmenti produttivi più dinamici sono stati quello delle nocciole sgusciate il cui valore all’export è risultato pari a 296 milioni di euro, in aumento del 53,2% sul 2020; sono cresciute anche le esportazioni di mele fresche (+5,3% per 881 milioni di euro), di kiwi (+2% per 473 milioni di euro), mentre sostanzialmente stabili sono quelle l’uva da tavola (+0,3% per 729 milioni di euro).

In aumento il fatturato all’estero dell’olio di oliva per un valore pari a quasi 1,3 miliardi di euro (+4,5%), dei prosciutti stagionati (+15,1% per 842 milioni di euro), dei formaggi freschi (+14,1% per 1,1 miliardi di euro) e di quelli stagionati (+12,4% per 1,8 miliardi di euro).

Scambi commerciali dell’Italia con Russia e Ucraina

Gli scambi commerciali di prodotti agroalimentari con la Russia si concretizzano in un surplus di 412 milioni di euro nel 2021, grazie alle esportazioni di prodotti ad alto valore aggiunto e quasi sempre fortemente legati al made in Italy, come Il vino, la pasta alimentare, il caffè, la cioccolata. Al contrario, la bilancia commerciale con l’Ucraina registra un disavanzo di 276 milioni determinato dalle importazioni di prodotti agricoli, prevalentemente olio di girasole e mais.

Foto: Pixabay