L’ulteriore stretta sulle misure di contrasto all’epidemia da nuovo coronavirus decisa dal governo l’11 marzo ha escluso l’intero settore agroalimentare dalla sospensione delle attività. Il ciclo produttivo del settore primario e dell’industria alimentare andrà pertanto avanti, per continuare ad assicurare nel medio termine il rifornimento al commercio al dettaglio e alla grande distribuzione. Sono garantite, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, “l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi”, si legge nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 marzo. Le disposizioni saranno in vigore fino al prossimo 25 marzo.
I negozi alimentari, i mercati e i supermercati, nel rispetto delle regole, restano dunque aperti e sugli scaffali sarà sempre possibile trovare i prodotti di cui c’è bisogno. I rifornimenti sono assicurati, come hanno assicurato le categorie produttive. Pertanto non sono giustificabili le corse agli acquisti che si sono viste qualche giorno fa. I comportamenti d’acquisto non devono cambiare. Dalla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova è arrivato anche un invito ad acquistare il Made in Italy agroalimentare: “Anche in questo momento così delicato dobbiamo ricordare che dietro ai prodotti c’è il lavoro, l’impegno ed il sacrificio di moltissime imprese e lavoratori: garantirle e sostenerle anche con l’acquisto dei loro prodotti, significa garantire e sostenere una parte fondamentale della nostra economia e del nostro Paese”.
Il settore primario resta dunque presidiato dalle istituzioni. La ministra Bellanova ha incontrato nei giorni scorsi in videoconferenza gli assessori regionali competenti e le associazioni di categoria e sindacali per fare il punto sulle problematiche relative al settore primario. Dagli assessori è arrivata la richiesta di misure urgenti a favore delle imprese agricole e dei lavoratori, dal sostegno al reddito alla proroga di alcune scadenze previdenziali e di pagamenti.
Sul fronte economico il governo ha definito un piano da 25 miliardi di euro, che dovrà essere vagliato e autorizzato dalle istituzioni europee. Un primo passo essenziale per rilanciare le attività duramente colpite dall’emergenza, come ha ricordato Cia Agricoltori italiani. Secondo l’organizzazione di categoria, inoltre, “servono misure per il sostegno al settore agricolo, che non può e non deve fermarsi, rispondendo a una necessità primaria come quella degli approvvigionamenti alimentari”.
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