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Coronavirus, garantito il trasporto merci per la filiera agroalimentare

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Nessuna limitazione per il trasporto merci e per le attività produttive, compresa naturalmente quella della filiera agroalimentare. Lunedì 9 marzo il presidente del Consiglio dei ministri Conte ha firmato un decreto presidenziale che estende a tutta Italia le disposizioni valide per la Lombardia e altre quattordici province tra Nord e Centro per il contenimento dell’epidemia di coronavirus. Tutta l’Italia è ora zona protetta. Oltre alle restrizioni sono estese anche le eccezioni: le comprovate esigenze lavorative giustificano i movimenti all’interno di tutto il territorio nazionale. E tra queste rientra l’attività degli addetti alla movimentazione delle merci. Dopo la firma del secondo decreto il Governo ha inoltre diffuso una nota in cui sottolinea che sarà garantito l’approvvigionamento alimentare.

Il riferimento agli addetti ai trasporti era stato chiarito già l’8 marzo, dunque dopo l’adozione del primo decreto del presidente del Consiglio, dal ministero dei Trasporti. Il transito delle merci e l’intera filiera produttiva non avrebbero subito ripercussioni, con gli addetti che avrebbero potuto entrare e uscire dai territori e spostarsi all’interno per prelevare o consegnare le merci stesse. Il ministero aveva anche ribadito la libertà di movimento per i lavoratori transfrontalieri lungo il tragitto casa-lavoro.

In ogni caso è possibile autocertificare le ragioni degli spostamenti definendo le comprovate esigenze lavorative.

Qualche difficoltà logistica per le aziende alimentari

Le indicazioni del ministero dei Trasporti erano state ribadite anche dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali su sollecitazione delle associazioni di categoria del settore agroalimentare, tra cui Cia-Agricoltori italiani.

Anche Anita, l’Associazione nazionale delle Imprese trasporti automobilistici, aveva assicurato gli operatori e le imprese sulla liceità degli spostamenti. Al contempo aveva riaffermato che le merci non sono veicolo di contagio del virus e che gli addetti al trasporto merci devono osservare tutte le precauzioni che riguardano ogni individuo.

Anita, però, non aveva mancato di far notare una criticità sul piano dei trasporti internazionali che potrebbe compromettere le esportazioni. “Al Brennero il governo austriaco ha deciso di effettuare controlli a campione sugli autisti”, con il rischio di code e incolonnamenti in uscita dall’Italia. L’auspicio dell’organizzazione era che il Tirolo “rinunciasse a tutte le misure contro il traffico di transito per permettere ai vettori italiani di portare le merci destinate al mercato del Nord Europa”. Il riferimento è dunque rivolto alle misure adottate dal Tirolo relative ai blocchi al traffico dei tir, motivo di tensione tra Roma e Vienna.

Qualche problema è stato denunciato anche da Federalimentare che ha parlato di difficoltà logistiche per le aziende: “Fondamentale diventa garantire il rispetto dei tempi di spedizione e di consegna per non provocare lo slittamento dei tempi di pagamento”. Come Anita anche Federalimentare guarda all’export, in questo caso al Made in Italy di settore, tra le locomotive dell’economia nazionale. “Nella migliore delle ipotesi” questo manterrà il segno positivo in uno scenario post emergenziale che va configurandosi negativamente. Quello che bisogna scongiurare è il possibile calo di fiducia nei confronti dell’export agroalimentare.

Foto: Pixabay