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Additivi alimentari, prodotti non conformi pari all’1%

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Diminuisce leggermente la percentuale di prodotti non conformi riguardo la presenza di additivi alimentari. Su 2477 campioni totali, sia prodotti alimentari che additivi tal quali, il numero di non conformità è pari all’1,1%. I dati si riferiscono al 2018, mentre l’anno precedente la percentuale è stata dell’1,5% (il 2% nel 2015). Il dato è contenuto nella Relazione al Piano nazionale additivi 2015-2018 pubblicata dal ministero della Salute. Nel 2015 era del 2%. In definitiva – si legge nel documento – nel complesso “l’utilizzo degli additivi alimentari nelle diverse filiere di produzione avviene conformemente ai regolamenti ed in modo controllato”.  

Gli esperti hanno effettuato in tutto 9203 analisi. Di queste 546 erano relative alla valutazione dei requisiti di purezza degli additivi alimentari risultate sempre conformi alla normativa. Il controllo dei requisiti di purezza sugli additivi alimentari tal quali ha visto un incremento dei campioni raggiungendo il 90% di quelli previsti.

La metà delle analisi effettuate ha riguardato i conservanti che rappresentano dunque le sostanze più ricercate. Al secondo e terzo posto i coloranti e gli edulcoranti. Per quest’ultima categoria funzionale è aumentata la percentuale di analisi visto il maggior consumo di prodotti alimentari a ridotto apporto calorico. 

La categoria “carne” è stata quella più analizzata, seguita da bevande, prodotti della pesca, integratori alimentari, prodotti di confetteria e ortofrutta. La maggiore percentuale di non conformità rilevate è dovuta all’uso illegale di additivi alimentari nei prodotti di origine animale (44,5% su pesce e prodotti della pesca, 29,6% su carne) per prolungarne la vita commerciale.

Foto: Pixabay