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Coronavirus, agricoltura in difficoltà: chiesta proroga domande Pac

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Una richiesta di assistenza da parte della Commissione europea per gli agricoltori italiani. Le ripercussioni sul settore primario della diffusione del nuovo coronavirus hanno spinto la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova a inviare una lettera al commissario europeo all’Agricoltura in cui si chiede di rinviare di un mese le scadenze delle domande Pac assieme ad altre misure per tutelare imprese e lavoratori agricoli.  

In dettaglio l’Italia cerca di ottenere, oltre a questa proroga, un rinvio al 15 ottobre per le scadenze relative ai pagamenti diretti e uno al 31 dicembre per i pagamenti delle misure a superficie dei Programmi di Sviluppo rurale regionale. E infine una proroga per l’attuazione dei programmi di promozione e di sostegno delle Organizzazioni comuni dei Mercati. “Le richieste che facciamo a Bruxelles tendono soprattutto ad impedire che possano vanificarsi risultati e sforzi di anni”, ha sottolineato la ministra. 

La decisione di rivolgersi agli organismi sovranazionali è giunta al termine della prima analisi del team di esperti costituito al ministero per valutare le criticità derivanti dall’epidemia di CoVid-19. Le sollecitazioni per un intervento a sostegno del settore agricolo sono arrivate anche dai suoi rappresentanti (lavoratori, associazioni di categoria, aziende) e dalle Regioni.

Rischi anche per l’export

Sono diverse le problematiche individuate da questi soggetti, alcune delle quali comuni ad altri comparti economici. Molti eventi pubblici e manifestazioni dedicate al mondo dell’enogastronomia sono stati annullati o rinviati, a cominciare da Vinitaly spostato a giugno. Gli intoppi alla logistica e ai trasporti interessano anche la filiera agroalimentare, ci sono difficoltà nell’attuazione dei “programmi di promozione e informazione dei settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olio di oliva, frutta e latte nelle scuole”, si legge nel testo. Le stesse attività commerciali stanno subendo penalizazioni con conseguenze negative sul valore della produzione in commercio.  

Nei giorni scorsi il Mipaaf aveva inoltre segnalato i rischi per le esportazioni italiane con le richieste di ulteriori certificazioni per il Made in Italy agroalimentare, respinte come “illegittime”, e possibili penalizzazioni per la manodopera impegnata nei campi e negli allevamenti.  

In caso di risposta positiva alle richieste avanzate dall’Italia il settore agricolo potrà così beneficiare di ulteriori misure oltre a quelle definite dal Consiglio dei ministri nel decreto legge del 28 febbraio 2019. Dalla garanzia della liquidità alle imprese agricole per far fronte ai debiti bancari con mutui agevolati, alle sanzioni contro le pratiche commerciali sleali, dalla cassa integrazione in deroga per i lavoratori agricoli alla sospensione dei versamenti contributivi e previdenziali per sostenere le attività degli agriturismi.

Foto: © pershing_Fotolia