Le conseguenze economiche dell’epidemia da coronavirus e delle restrizioni in vigore nelle zone focolaio sono al centro dell’attenzione del settore agricolo e agroalimentare e delle autorità nazionali e locali. L’imperativo è limitare quanto più possibile i danni che già stanno subendo le realtà produttive del Nord, un’area fondamentale per il settore primario e industriale. La ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova ha fatto il punto della situazione con gli assessori regionali competenti in una videoconferenza il 25 febbraio. Dal confronto con i territori è emersa la necessità di definire delle misure specifiche per l’agricoltura e l’agroalimentare anche per difendere l’export minacciato da richieste di certificazione per i prodotti italiani. Una richiesta illegittima secondo la ministra Bellanova.
Sul punto i rappresentanti del ministero e degli assessorati hanno chiesto al presidente del Consiglio Conte e al ministro della Salute Speranza di intercedere con la Commissaria europea alla Salute per respingere queste richieste di certificazione aggiuntive.
Proprio da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – come ricorda Federalimentare – arriva oltre il 52% dell’export totale di settore e qui si forma il 41% del Pil nazionale. È il Nord produttivo, dunque, che rischia un contraccolpo grave alla propria economia, e con esso tutto il Paese. “Il rischio di un blocco produttivo delle regioni del Nord dopo l’allarme coronavirus potrebbe imporre una frenata al settore manifatturiero italiano, compreso quello alimentare”, sottolinea Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare.
Garantire logistica e trasporti
All’interno delle misure specifiche a protezione del settore primario per la ministra Bellanova e gli assessori all’Agricoltura bisogna continuare a garantire i controlli qualitativi e sanitari dei prodotti agroalimentari; evitare che i mercati alimentari, compresi quelli per la vendita diretta degli agricoltori, rientrino fra le manifestazioni vietate; supportare e tutelare il reddito delle imprese agricole e agroalimentari, ad esempio con la sospensione del pagamento dei mutui e dei contributi, con l’erogazione di finanziamenti a fronte dei danni subiti dalle aziende.
È inoltre necessario garantire logistica e trasporti per il settore agricolo e ridurre al minimo i disagi per i lavoratori. “Trasporti. logistica, consegne dei prodotti sono le questioni più urgenti: non potendo evadere gli ordini, le aziende stanno subendo perdite importanti”, sottolinea Confagricoltura.
I rappresentanti di categoria di Confindustria fanno appello all’esecutivo per dar vita a una cabina di regia interrministeriale che possa occuparsi dell’emergenza in maniera coordinata. I ministeri competenti dovrebbero essere affiancati dalle organizzazioni d’impresa delle filiere per garantire la continuità produttiva e commerciale.
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