Allevamenti in difficoltà per i rincari legati alla produzione. A rivelarlo è l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, Ismea. L’aumento dei costi ha indotto gli allevatori a frenare la produzione non solo per contenere le perdite, ma anche per far fronte alle difficoltà di approvvigionamento dei mangimi. Le consegne di latte in Italia dopo il +3,3% realizzato nel 2021, nel mese di febbraio e marzo 2022 hanno invertito la tendenza e il primo trimestre segnala una battuta d’arresto: -0,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una tendenza che potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi vista la prolungata siccità che ha caratterizzato la stagione estiva.
La minore disponibilità di latte a livello nazionale e, soprattutto, da parte dei principali fornitori UE, ha fatto significativamente aumentare i prezzi che nel mese di aprile hanno raggiunto il livello record di 47,4 euro/100 litri.
Dinamiche del mercato nazionale
Il mercato nazionale, sotto l’impulso di una domanda globale molto vivace, sta registrando una dinamica positiva. Come evidenziato dall’Indice Ismea dei prezzi all’origine per i prodotti lattiero caseari, dopo il +6,4% registrato a fine 2021, nei primi quattro mesi del 2022 il mercato interno ha evidenziato un ulteriore balzo in avanti (+14,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), trainato soprattutto dai formaggi duri, dai formaggi molli (rispettivamente +3% e +10% su base tendenziale) e, sebbene con un peso ridotto sul paniere complessivo, anche dal burro (+67,9%).
Per quanto riguarda gli scambi con l’estero per il secondo anno consecutivo, dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, le esportazioni di formaggi e latticini italiani hanno continuato a realizzare performance positive e nei primi due mesi del 2022 si registrano variazioni del +22,8% in volume e +26,9% in valore).
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