Favorire la circolarirà eliminando le strozzature legislative nel quadro normativo europeo. A chiederlo è la Federazione dei produttori europei di mangimi nella sua ultima pubblicazione “Mangime circolare – Recupero ottimizzato dei nutrienti attraverso la nutrizione animale”. Il documento illustra l’interpretazione pratica del concetto di circolarità da parte dell’industria europea dei mangimi, fornendo esempi attuali di come il settore contribuisca al recupero dei nutrienti dall’economia circolare. La FEFAC invita poi le autorità di regolamentazione a procedere con una revisione sistematica della normativa che attualmente limita un livello più elevato di circolarità nei sistemi alimentari dell’Ue.
La posizione di FEFAC riguardo il mangime circolare
“Il riciclo dei nutrienti attraverso gli animali da allevamento, la conversione di materie prime secondarie in nutrienti altamente biodisponibili per il consumo umano, è una parte importante della nostra licenza di produrre come produttori europei di mangimi”, spiega Il presidente della FEFAC Asbjørn Børsting. “Possiamo fornire molti esempi concreti già oggi, consentendoci di aumentare la quota nelle formulazioni di mangimi di mangimi circolari, non in competizione con l’uso diretto di cibo umano. Tuttavia, raccomandiamo una revisione critica degli attuali colli di bottiglia nel quadro normativo dell’UE che limitano la circolarità nei sistemi alimentari dell’UE attraverso l’alimentazione animale, per consentire un’ulteriore ottimizzazione del nostro potenziale di economia circolare nel prossimo quadro dei sistemi alimentari sostenibili dell’UE”.
La FEFAC sottolinea la necessità essenziale di ottenere l’accettazione da parte del mercato e dei consumatori della futura transizione della produzione europea di mangimi, aiutando i settori dell’allevamento e dell’acquacoltura a diventare parte di sistemi di produzione alimentare più circolari e a basse emissioni di carbonio. La FEFAC sostiene anche la creazione di una chiara gerarchia per la biomassa ricca di nutrienti, dando la priorità all’uso dei nutrienti nella catena alimentare rispetto all’uso non alimentare. I membri della FEFAC sono molto preoccupati per gli incentivi finanziari e la pressione politica per aumentare la produzione di bioenergia. In alcuni casi questo causa la perdita di preziosi flussi di biomassa residua dalla catena alimentare alla produzione di energia.
Foto: @fefac