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Dal ministero delle Politiche agricole 30 milioni per finanziare i Distretti del cibo

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Trenta milioni di euro per lo sviluppo agroalimentare. Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha lanciato il primo bando nazionale per il finanziamento dei Contratti dei Distretti del cibo e per la rigenerazione agricola del territorio colpito dall’epidemia di Xylella. I progetti che potranno ricevere i contributi ministeriali devono prevedere investimenti da 4 a 50 milioni di euro.  

Il bando è frutto del lavoro del ministero con le Regioni, come ha ricordato il ministro Teresa Bellanova. Il ruolo delle Regioni non è marginale in quanto sono questi enti a riconoscere i Distretti del cibo, comunicandolo al ministero che cura il Registro nazionale. I distretti, nati nel 2017, rappresentano un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare e per il territorio. Tra gli obiettivi da perseguire attraverso questi soggetti ci sono la coesione e l’inclusione sociale, la salvaguardia del territorio, la sicurezza alimentare, la sostenibilità e la riduzione dello spreco alimentare. 

Con la nascita dei distretti si cerca di rilanciare l’esperienza dei distretti rurali ma anche di favorire la nascita di nuove realtà. Il certificato di Distretto del cibo può essere fornito anche ai distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale; ai distretti caratterizzati dall’integrazione fra attività agricole e attività di prossimità; ai distretti biologici.

Sul territorio oltre 60 distretti  

Il registro aggiornato al 4 febbraio elenca 64 distretti in dieci regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lombardia, Sicilia, Puglia, Toscana, Lazio, Liguria e Piemonte). Tra questi il Distretto rurale del Chianti in Toscana, il Distretto rurale delle colline e montagna materana in Basilicata e il Distretto del riso del Piemonte. 

I finanziamenti ammontano a 30 milioni di euro, ripartiti in 18 milioni per i distretti e 13 per le aree colpite dal batterio Xylella. In quest’ultimo caso lo scopo è sostenere il settore agroalimentare anche con il recupero di colture storiche di qualità. Se le richieste dei fondi dovessero superare le disponibilità, si prevede la fissazione di un tetto massimo per il contributo a fondo perduto per ogni programma di massimo 2,5 milioni di euro.  

Per i distretti, tra gli interventi che potranno essere finanziati ci sono gli investimenti per la trasformazione di prodotti agricoli e la commercializzazione di prodotti agricoli e alimentari, investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria, investimenti per la promozione dell’immagine e delle attività del distretto e i progetti in ricerca e sviluppo.

Foto: Pixabay