Home Economia Crefis – Osservatorio materie prime e settore suinicolo (aprile-maggio 2022)

Crefis – Osservatorio materie prime e settore suinicolo (aprile-maggio 2022)

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L’analisi dell’andamento dei mercati curata da Crefis, Centro di Ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell’Università Cattolica S.C. Su crefis.it sono disponibili gratuitamente, previa registrazione, altre informazioni aggiornate con cadenza settimanale o mensile, in funzione della disponibilità.

MATERIE PRIME: L’ANDAMENTO DEI MERCATI

Il prezzo nazionale della granella di mais, dopo un periodo caratterizzato da incrementi progressivi che hanno interessato tutto il 2021, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha subito un incremento violento e rapidissimo che ha portato le quotazioni del prodotto di origine non comunitaria a raggiungere i 445 €/t, mentre il prodotto nazionale ha superato la soglia dei 400 €/t nel mese di marzo. Successivamente, tra aprile e maggio 2022, questi prezzi si sono assestati su livelli leggermente inferiori: la quotazione del mais nazionale con caratteristiche e quello “contratto 103”, nel mese di aprile si sono fermati al di sotto dei 380 €/t; sotto la stessa soglia si è fermato anche il prodotto di origine comunitaria. Al contrario, il prodotto non comunitario ha raggiunto una quotazione media mensile pari a 384 €/t.

Nel mese di maggio le quotazioni sono cresciute nuovamente, rispetto ad aprile, sia pure in misura modesta: tra +1,5% per il prodotto di origine nazionale e + 2,3% per il prodotto comunitario.

Le quotazioni a livello internazionale, in questo caso ci si riferisce alla quotazione del Kansas di fonte USDA (Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti), è iniziato a salire da ottobre 2021 ma ha messo a segno due forti accelerazioni prima nel mese di febbraio e poi nel mese di aprile, per poi assestarsi leggermente nel mese di maggio. Ad aprile, in particolare, la quotazione è cresciuta del 12,0% rispetto al mese di marzo, mentre a maggio è cresciuta mediamente del 4,6%. Le ultime due quotazioni del mese di maggio sembrano indicare un assestamento ma è certamente troppo presto per poter fare previsioni. Con le prime previsioni circa l’andamento della campagna appena iniziata, si potranno avere, nelle prossime settimane, informazioni, e quindi tendenze di mercato più chiare.

Le quotazioni della soia stanno seguendo un andamento sostanzialmente simile a quello del mais, sia a livello internazionale che a livello nazionale. Le quotazioni USA hanno iniziato a salire nel novembre 2021 e da allora hanno proseguito questa tendenza alternando accelerazioni e rallentamenti: si è così passati dai 405 €/t degli inizi di novembre 2021 a più di 630 €/t di fine maggio. Negli ultimi due mesi, tuttavia, anche in questo caso, come per il mais, le quotazioni medie negli USA sono in crescita molto più moderata: +2,3% di aprile rispetto a marzo, e solo +0,9% a maggio rispetto ad aprile.

Le quotazioni nazionali della soia di origine estera sono addirittura in leggera contrazione negli ultimi due mesi: -1,2% aprile rispetto a marzo, -0,3% a maggio su aprile, con valori medi mensili che si aggirano sui 680 €/t. Va segnalato il parziale riavvicinamento tra le quotazioni mondiali (USA) e quelle nazionali, soprattutto nelle fasi di crescita forte dei prezzi. Ciò potrebbe suggerire una riduzione almeno parziale delle problematiche legate alla logistica e ai costi dei noli internazionali, sovrastati ormai da ben altre problematiche.

Sia per il mais che per la soia, le previsioni sulle produzioni degli Stati Uniti che usciranno nelle prossime settimane potranno fornire elementi utili al mercato per ridefinire, nel caso, un nuovo punto di equilibrio o una nuova tendenza.

FILIERA SUINICOLA: L’ANDAMENTO DEI MERCATI

Nei mesi di aprile e di maggio la situazione dei mercati di interesse per la filiera suinicola si è sostanzialmente confermata. I prezzi dei suini da macello del circuito tutelato sono aumentati del 9,3% ad aprile rispetto a marzo, ma sono poi diminuiti del -5,3% nel mese di maggio, fermandosi ad un valore medio di 1,606 €/kg (tab.1). Queste quotazioni sono significativamente superiori a quello degli stessi mesi sia del 2021 che del 2020 ma purtroppo, non sono bastate per controbilanciare il forte incremento dei costi di produzione. L’indice di redditività Crefis dell’allevamento a ciclo chiuso, infatti, mentre è cresciuto leggermente nel mese di aprile (+4%), su base congiunturale, è diminuito nuovamente a maggio in modo significativo (-9,0%). Ma ciò che più conta è, come si evidenzia bene nel grafico 4, che tale indice di redditività si trova, ormai da inizio d’anno, ai livelli più bassi dal 2015, cioè da quando è disponibile questo indicatore. In altri termini la crisi di redditività della fase di allevamento, nonostante un prezzo dei suini da macello relativamente elevato, è molto forte e sta durando ormai da diversi mesi.

Nei mesi di aprile e maggio la quotazione delle cosce fresche per crudo tipico sono rimaste poco più che stabili, mentre il prezzo del lombo ha seguito l’usale andamento altalenante tipico di questo periodo dell’anno, con una impennata del 16,6% in aprile e un crollo del -23,2% a maggio.

Fortunatamente, questo periodo così difficile coincide con una fase positiva del crudo tipico stagionato che prosegue nel suo trend di aumento delle quotazioni, con un incremento del 3,1% nel mese di aprile e dell’1,1% a maggio sul mese precedente. La variazione rispetto all’anno precedente è pari al +26,3% in aprile e aumenta al +26,9% a maggio. Proprio un anno prima, a maggio 2021, il prezzo del Parma stagionato iniziava appena a risollevarsi dopo una lunga crisi di mercato. Il fatto che questa ripresa, almeno per ora, prosegua, è certamente un dato utile per la filiera, almeno al fine di evitare un crollo ancora più forte della redditività dell’allevamento e della macellazione in questa congiuntura certamente non facile. Resta da valutare se con la ripresa dell’inflazione si dovranno registrare, nel prossimo futuro, tendenze meno favorevoli dal lato dei consumi, soprattutto per prodotti di qualità come i prosciutti DOP.

di Gabriele Canali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Direttore di Crefis