Allevamento e acquacoltura in difficoltà a causa della guerra in Ucraina e dell’instabilità del mercato globale dei cereali da foraggio, iniziato già alla fine del 2021. A renderlo noto è la Federazione europea dei Produttori di Mangimi Composti (Fefac) nel suo 2° Rapporto sullo stato di avanzamento della Carta di sostenibilità. Il documento fornisce una panoramica dell’anno passato sulle attività e sui risultati della Fefac in relazione alle cinque ambizioni-chiave incluse nella Carta di sostenibilità dei mangimi 2030. Queste ambizioni-chiave insieme forniscono un approccio globale su come l’industria europea dei mangimi può contribuire allo sviluppo di una maggiore sostenibilità nei settori dell’allevamento e dell’acquacoltura.
Attenzione all’Ambizione V della Carta di sostenibilità
Il rapporto sottolinea l’importanza di concentrare maggiormente l’attenzione sull’Ambizione V sull’ambiente socioeconomico e sulla resilienza dell’allevamento e dell’acquacoltura. Secondo Fefac tutti i recenti eventi mostrano che la sostenibilità del sistema alimentare è altamente complessa e richiede un approccio olistico, integrando la resilienza dei nostri sistemi agroalimentari dell’UE e gli impatti sulla sicurezza alimentare, nonché gli obiettivi relativi ai cambiamenti climatici e alla biodiversità. L’Ue deve trarre le giuste lezioni dalla crisi ucraina, che stabilisce chiaramente la priorità di aumentare l’autonomia energetica dell’Ue, ma ciò deve essere fatto senza pregiudicare gli obiettivi dell’Ue e dell’autonomia mondiale dei mangimi e degli alimenti.
Altro punto chiave è stato la pubblicazione del “Circular Feed – Optimized Nutrient Recovery Through Animal Nutrition” nel giugno 2022, che include un invito alle autorità di regolamentazione a procedere con una revisione sistematica delle strozzature legislative nel quadro normativo dell’Ue al fine di facilitare un livello più elevato di circolarità nei sistemi alimentari dell’Ue attraverso soluzioni innovative di nutrizione animale.
“Dovremo promuovere un cambiamento di mentalità nell’intera catena di approvvigionamento per prevenire conseguenze indesiderate legate all’attuazione di programmi di sostenibilità che potrebbero esacerbare ulteriormente la dipendenza dell’Ue dalle importazioni da fattori di produzione agricoli critici che minano la resilienza e gli obiettivi di sicurezza alimentare”, fa sapere il presidente della Fefac, Asbjørn Børsting. “Allo stesso tempo – prosegue – siamo pienamente consapevoli che non possiamo permetterci di ‘rallentare’ i nostri sforzi congiunti per rendere più sostenibili le nostre economie e i nostri sistemi alimentari, ad esempio promuovendo approcci di economia circolare”. I singoli capitoli sulle ambizioni-chiave includono anche riferimenti agli obiettivi del Codice di condotta dell’Ue per pratiche commerciali e di marketing responsabili, di cui la Fefac è firmataria.