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Assalzoo, su Rai Parlamento un viaggio nel mondo della mangimistica

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Circa 8500 addetti, più di 14,4 milioni di tonnellate di produzione, un fatturato, in crescita, pari a 6,2 miliardi di euro. Sono i numeri dell’industria mangimistica rappresentata da Assalzoo, l’Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici, che riunisce oltre cento aziende del settore. Un anello della filiera che si inserisce tra agricoltura, allevamenti e industria alimentare e di vitale importanza, come ha mostrato un servizio di Rai Parlamento trasmesso lo scorso 20 novembre su Rai 3. La rubrica Spazio Libero ha ospitato il Presidente dell’Associazione Marcello Veronesi e altri autorevoli esponenti del settore per fornire ai telespettatori un accurato ritratto del mondo dei mangimi.

È dal 1945 che l’Associazione dà voce alle aziende che producono alimenti per animali da allevamento ma anche per quelli da compagnia. Dai primi derivano i prodotti che finiscono sulle tavole dei consumatori, dal latte alla carne alle uova. E questo fa capire l’importanza di fornire mangimi sicuri, di qualità e nutrienti: “La nostra industria – ricorda nel servizio Veronesi – produce tutti i mangimi in Italia e soddisfa il fabbisogno di tutti gli allevamenti italiani, quindi questo è a garanzia della italianità e qualità dei prodotti, qualità data anche dal rispetto di severissime norme nazionali e comunitarie e anche dalla stretta collaborazione con uno dei sistemi di controllo migliori al mondo”.

Dalla terra ai silos

Le materie prime sono fondamentali per dare il miglior prodotto possibile agli animali. Queste subiscono un articolato processo prima di poter lasciare i mangimifici verso gli allevamenti, “sono rigorosamente controllate dal ‘controllo qualità’ e solo dopo l’esito dell’analisi si procede allo scarico”, spiega Franco Lena, Direttore di uno stabilimento. Con lo scarico le materie prime vengono convogliate nei silos da cui derivano i prodotti in base alle diverse formulazioni: “Abbiamo ottocento formule studiate da ‘ricerca e sviluppo’ e da vari nutrizionisti per tipologia di animale. Il prodotto viene pesato, estratto, convogliato per subire il processo di lavorazione”, aggiunge l’esperto.

Il prodotto è messo a punto in base alle esigenze degli animali, “a seconda della categoria e dello stato produttivo”, sottolinea Lea Pallaroni, Segretario Generale di Assalzoo che ha illustrato le componenti dei mangimi. L’alimentazione animale, al pari di quella umana, dev’essere ben bilanciata, con le diverse quote di macronutrienti. Per cominciare i carboidrati, da cereali come mais, sorgo e frumento – e si possono anche “effettuare trattamenti termici per aumentare la capacità dell’animale di metabolizzare i nutrienti”; la quota proteica dalla farina di soia che deriva dalla soia integrale con un processo di spremitura; la quota lipidica, con l’aggiunta di oli, e poi l’integrazione di vitamine e minerali e anche di componente energetico, materia zuccherina, prodotto dalla lavorazione dello zucchero. Con il prodotto finito si permette dunque all’animale di “assumere tutti i nutrimenti necessari per coprire e soddisfare i fabbisogni nutrizionali”, conclude il Segretario.

Di mangimi c’è bisogno perché i foraggi prodotti negli allevamenti non sono sufficienti a fornire tutto ciò di cui l’animale ha bisogno, come ricorda il Professor Matteo Crovetto, componente del Comitato Scientifico e di Indirizzo di Assalzoo. Per assicurare la produzione degli allevamenti, ad esempio delle vacche da latte, i mangimi devono essere efficacemente formulati e di qualità e questo è garantito da “strumenti in grado di analizzare perfettamente gli alimenti e di dare mangimi e foraggi sani che gli animali utilizzano al meglio e che trasformano con alta efficienza in latte”.

Mangimi con ingredienti di qualità e sicuri a prova di assaggio come simpaticamente dimostra nel servizio televisivo il Professor Giuseppe Pulina, coordinatore dello stesso comitato scientifico. “I prodotti di origine animale, carne, latte, uova, pesce, fanno bene e chi alimenta gli animali alimenta anche i mangimi. L’Ue ci dice che ciò che mangiano gli animali dev’essere utile anche per l’uomo, può essere mangiato anche dall’uomo. Non c’è nessun problema a mangiare un mangime, figurarsi che problema c’è a mangiare ciò che gli animali producono con questi eccezionali alimenti”, spiega il docente.

La qualità è solo uno dei tratti essenziali del mangime italiano, prodotto da un’industria sostenibile, impegnata nella lotta allo spreco alimentare – ricorda Veronesi – che ha “da sempre saputo riutilizzare alcuni prodotti dell’industria alimentare in un’ottica di industria circolare e sostenibile e che ha saputo coniugare sostenibilità, qualità, sviluppo economico e italianità a vantaggio del consumatore finale”, conclude il Presidente.

Vito Miraglia