Più soia responsabile nei mangimi europei. Secondo le ultime rilevazioni di Fefac, la Federazione europea dei Produttori di mangimi, in Europa gli acquisti di soia responsabile si aggirano tra le 9-10 tonnellate. Un aumento significativo rispetto al 2017 quando i quantitativi si fermavano a 6-7 milioni. Lo riferisce il terzo monitoraggio sull’uso della soia, prodotta nel rispetto dei criteri definiti dalle Linee guida sull’approvvigionamento di soia della federazione stessa. I criteri con i quali definire ‘responsabile’ la soia prodotta, sia nel mercato interno sia quella importata, sono 59 e riguardano, tra l’altro, il rispetto delle risorse e delle buone pratiche agricole, la responsabilità ambientale, le condizioni dei lavoratori.
Le indicazioni contenute nelle linee guida si rivolgono ai mangimisti che vogliono acquistare soia che è considerata essere prodotta in modo responsabile. Al 19 dicembre 19 programmi sono stati certificati nel pieno rispetto dei criteri delle linee guida. Le linee guida saranno oggetto di revisione. In questo modo l’organizzazione fornirà un ulteriore contributo al dibattito sulla produzione di prodotti di soia sostenibile da cui non discenda un aggravio alla deforestazione.
Con la sua attività di monitoraggio dell’uso della soia responsabile Fefac interviene così sulla questione della protezione delle foreste, parte del Green Deal definito dalla Commissione europea.
Alla luce dei numeri rilevati nel monitoraggio il presidente di Fefac Nick Major si è detto soddisfatto: “Sono sicuro che faremo ulteriori proegressi sulla transizione del mercato della soia responsabile”, ha aggiunto il vertice della federazione. Major ha anche ricordato il numero crescente di aziende mangimistiche – oltre 250 – che hanno firmato la Dichiarazione di Soia responsabile, con l’impegno all’approvvigionamento di questo tipo di prodotto.
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