In che modo l’agricoltura può rappresentare un’opportunità per i giovani?
Può rappresentare un’opportunità perché è un settore vitale. Tutti i media hanno riportato che nel 2015 il Pil dell’Irlanda è salito del 7,8% superando quello dell’India e della Cina. L’agricoltura italiana ha fatto ancora meglio: nel quarto trimestre 2015 ha registrato un incremento, su base tendenziale, addirittura dell’8,4%. L’agricoltura, poi, in un mondo senza tante certezze, offre alcuni punti fermi: la terra è l’emblema della concretezza e dell’economia reale, oltre il 17% del Pil italiano viene dal settore agroalimentare e anche lo spazio non è saturo. Le imprese del settore primario nelle mani delle nuove generazioni non arrivano a 59.000, mentre ben il 72,4% è condotto da un ultracinquantenne e il settore presenta un bilancio decisamente positivo in termini di tasso di evoluzione delle imprese, in tutti i comparti. L’agricoltura è ai primi posti tra le scelte imprenditoriali dei giovani tant’è che, lo scorso anno, sono stati quasi 6.000 gli ‘under 35′ che hanno dato vita ad un’impresa nel settore primario.
Qual è il rapporto dell’agricoltura con la filiera zootecnica e quali sono gli interventi necessari per migliorare l’intera filiera agro-alimentare?
Certamente le imprese del comparto zootecnico, in particolare, vivono una fase di difficoltà che va risolta. Ne ho parlato con i giovani imprenditori di Assalzoo al recente convegno di Perugia: Comunichi@molafiliera. Un bravo imprenditore deve tener conto di cosa c’è a monte e a valle del proprio processo produttivo e utilizzarlo per sviluppare un sistema vincente. Bioeconomia ed economia circolare sono categorie assimilabili all’agricoltura, che le ha sempre praticate. Stiamo progettando con i giovani di Assalzoo e Federalimentare una filiera sperimentale, ma non vorrei precorrere i tempi. Se da un lato l’agricoltura è ‘centrale’, dall’altro il sistema della filiera va ancora oliato, lavorando sulla gestione, sugli equilibri, sulla collaborazione e sulla promozione.
Dove sta andando la ricerca in agricoltura?
Vorrei poter dire a braccetto con le imprese agricole. Come giovani di Confagricoltura abbiamo lavorato per questo e continueremo a farlo. Imprenditori e ricercatori devono cooperare, gli uni indicando i loro fabbisogni, gli altri recependo e indirizzando la sperimentazione, finalizzandola all’ottenimento di risultati che possano essere immediatamente trasferiti sul campo. Con il progetto #Filiereintelligenti abbiamo collocato i Giovani di Confagricoltura al centro della filiera produttiva, del sapere e del ricambio generazionale, permettendoci di formalizzare il rapporto con gli enti di ricerca (CNR e Crea), il mondo dell’istruzione e della trasformazione.
Con la legge di Stabilità, inoltre, sono previsti 21 milioni di euro per le biotecnologie sostenibili. Abbiamo eccellenze, ricercatori e accademie che sono ampiamente in grado di lavorare su questi temi, producendo innovazioni di cui la nostra agricoltura può beneficiare. Ad esempio il presidente Anga L’Aquila, Roberto Scipioni, con l’iniziativa ‘fattore futuro’ è diventato fornitore di patate di MacDonald’s. E con il metodo sperimentale, sviluppato e implementato in collaborazione con l’Università dell’Aquila, i laboratori del Crab (Consorzio di Ricerche Applicate alla Biotecnologia) e il Consorzio di Ricerca IT.QSA (per l’Innovazione Tecnologica, la Qualità e la Sicurezza degli Alimenti), produrrà patate in modo più economico e sostenibile utilizzando sementi arricchite con un materiale batterico di origine naturale, che preserva la biodiversità del terreno, riduce l’utilizzo di risorse idriche e i costi, portando a un risparmio anche di 450 euro l’ettaro.
Qual è il rapporto di Giovani Confagricoltura con Assalzoo e con il settore della mangimistica?
Sicuramente buono. Ci rendiamo conto che l’uno non può vivere e crescere senza l’altro. Siamo convinti della necessità di una maggiore presa di coscienza della centralità dell’agricoltura, sia per l’apporto economico del settore, sia per il ruolo fondamentale che fornisce nella tutela del territorio e del paesaggio italiano. I rapporti con l’industria, in particolare quelle alimentare e mangimistica, sono importanti e, come associazione, puntiamo a lavorare in un’ottica di sinergia per la crescita dell’agricoltura. Con i giovani imprenditori di Assalzoo abbiamo intenzione di implementare azioni ed attività per aiutare la filiera zootecnica in questa fase difficile e delicata.