Home Attualità Fefac: ecco le prospettive dell’industria dei mangimi nel 2023

Fefac: ecco le prospettive dell’industria dei mangimi nel 2023

999
0

Prezzi elevati per le materie prime e mercati turbolenti anche nel 2023. Sono le previsioni del segretario generale della Federazione europea dei produttori di mangimi (Fefac), Alexander Döring riportate dal sito Feednavigator.com. Dopo le tensioni geopolitiche dello scorso anno causate dalla guerra russa in Ucraina, secondo il numero uno di Fefac i mercati continueranno ad essere altalenanti anche nei prossimi mesi.

Inoltre, dallaa Fefac prevedono un’ulteriore pressione del mercato nel prossimo anno a causa della crescente concorrenza del settore delle bioenergie per i co-prodotti tradizionali. In particolare, la biometanizzazione della polpa di barbabietola da zucchero, dei grassi animali, della crusca di frumento e di altre materie prime per mangimi ricche di fibre, ad esempio, potrebbero avere elevati costi di essiccazione, rivelandosi però fondamentali per l’ambizioso obiettivo di crescita dell’Ue per ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia.

Il regolamento europeo contro la deforestazione

All’inizio di dicembre 2022 le istituzioni dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio sul nuovo regolamento sulla deforestazione. Fefac sostiene la volontà di sviluppare delle linee guida al riguardo, da parte della Commissione europea. Tuttavia, “insieme ai nostri partner della filiera della soia abbiamo ancora molte domande pratiche sui requisiti specifici sulla prova di conformità”, afferma Döring.

“Nel prossimo anno, possiamo aspettarci di essere impegnati in ulteriori discussioni tecniche per una maggiore chiarezza. Continueremo a lavorare con i nostri partner della catena e le autorità nazionali e dell’Ue per ottenere risultati realizzabili evitando l’interruzione della catena di approvvigionamento esistente”.

Nel frattempo, la Federazione europea dei produttori di mangimi ha annunciato la revisione intermedia delle linee guida Fefac sull’approvvigionamento di soia. “All’inizio del 2023, dovremmo disporre di una versione aggiornata in cui la soia senza conversione è il riferimento chiave per i proprietari di schemi. Si spera che ciò contribuirà a favorire il riconoscimento da parte del mercato dell’uso certificato di soia come mezzo per garantire un approvvigionamento sostenibile”, rivela Alexander Döring.

Le nuove tecniche di allevamento

L’industria attende inoltre con impazienza l’arrivo della tanto attesa proposta dell’Ue sulle nuove tecniche genomiche (Ngt), prevista per il 2023. “Il settore europeo della produzione di mangimi sta promuovendo l’uso delle Ngt per aumentare il potenziale della produzione di proteine vegetali dell’Unione. Le parti interessate – prosegue il segretario generale della Fefac – hanno evidenziato quanto la legislazione sugli Ogm non sia più adatta allo scopo con le nuove innovazioni per il miglioramento genetico delle piante. Tuttavia, il dibattito su come la proposta Ngt ci porterà avanti rimarrà controverso”.

Mangimi circolari

Nel terzo trimestre del 2023, la Commissione dovrebbe presentare una proposta considerata “storica” da Fefac sui sistemi alimentari sostenibili. “Come parte della catena del valore della produzione animale, dobbiamo essere consapevoli che questa proposta può presentare nuove sfide normative. Il consumo di prodotti animali è molto in bilico qui. Fefac continuerà i suoi sforzi per posizionare l’alimentazione circolare come parte della soluzione. Il 30° Congresso Fefac, che si terrà a Ystad, in Svezia, il 15 giugno 2023, è incentrato sul ruolo dei mangimi circolari per promuovere la resilienza e la sostenibilità dei sistemi di produzione alimentare dell’Ue”.

Legislazione sugli additivi per mangimi

La modernizzazione della legislazione dell’Ue sugli additivi per mangimi dovrebbe ora essere rinviata al 2024 o anche oltre. Questa revisione è stata indicata nella strategia “Farm to fork” come una pietra miliare per stimolare l’innovazione e sfruttare appieno il potenziale degli additivi per mangimi, così da contribuire alla transizione verso sistemi di allevamento più sostenibili.