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Carni italiane, governo a lavoro per promuoverne l’esportazione

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Agevolare l’esportazione delle carni italiane e dei relativi prodotti derivati. Il tema è stato al centro di una riunione al ministero della Salute a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, tecnici e settore produttivo.

Al tavolo si sono seduti il ministro, Orazio Schillaci, il consigliere diplomatico del Ministro, oltre ai direttori delle direzioni generali di Sanità animale e farmaci veterinari e Sicurezza alimentare e della nutrizione e alle rappresentanze del ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e forestale e delle principali associazioni del settore delle carni. “La politica è presente ed è pronta a fare la sua parte, a raccogliere gli spunti per indirizzare i prossimi passi, ad ascoltare e capire cosa può essere corretto e migliorato”, ha commentato il sottosegretario al ministero della Salute Marcello Gemmato a margine dell’incontro.

“Compito principale del tavolo – ha spiegato il sottosegretario che ha coordinato i lavori – sarà quello di favorire, d’ora in avanti, l’avvicinamento e il dialogo tra la componente politica e il settore tecnico e l’industria, agevolando le procedure operative che sottendono agli scambi commerciali verso l’estero, tra cui la Cina. L’Italia è in grado di garantire la sicurezza degli alimenti che esporta ed è pronta a rafforzare la cooperazione tecnico-scientifica con i Paesi terzi, anche attraverso la rete dei propri Istituti Zooprofilattici sperimentali”. Il tavolo, fanno sapere dal ministero, tornerà a riunirsi nelle prossime settimane con le prime proposte operative.

Lo stop delle esportazioni a causa della peste suina

Un anno fa la peste suina africana (Psa) ha bloccato le esportazioni dei prodotti suinicoli italiani. A interrompere precauzionalmente gli acquisti dall’Italia dopo la scoperta di nuovi casi di Psa sul territorio italiano sono stati Cina, Giappone, Taiwan e Kuwait, a cui si sono aggiunte delle restrizioni da parte della Svizzera.

Le misure restrittive della Cina sono arrivate dopo che Pechino fu costretta a far fronte a un’epidemia di peste suina. La diffusione del virus sul suolo cinese portò all’abbattimento di decine di milioni di suini, determinando un vuoto d’offerta in Asia che ha a lungo condizionato le quotazioni dei mercati internazionali delle carni suine.

La peste suina africana è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali. Ancora oggi la diffusione del virus è considerata “emergenza nazionale” tra gli allevatori italiani. Altamente contagiosa e spesso letale per gli animali, la peste suina africana non non è, invece, trasmissibile agli esseri umani.