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Assalzoo, una presenza costante in dialogo con le Istituzioni

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di Mattia Bianchi, Relazioni Istituzionali Assalzoo

L’articolata composizione del settore agroalimentare si rispecchia anche nel procedimento legislativo e nella rappresentanza degli interessi settoriali da parte degli anelli che costituiscono la filiera. Le istanze della coltivazione o dell’allevamento non sempre coincidono con quelle della trasformazione; quelle del confezionamento non trovano accordo con le esigenze della distribuzione o del consumatore e viceversa, considerato che operano anche in differenti settori economici. Pertanto quando si presenta la necessità di legiferare su uno specifico tema, che si tratti dell’introduzione di una nuova norma o di modificarne una già esistente, è necessario un confronto con le rappresentanze coinvolte dal potenziale provvedimento in questione. Ciò è necessario affinché possano emergere gli aspetti maggiormente tecnici che potrebbero non essere presi in considerazione o contemplati in modo marginale dai decisori istituzionali.

È bene notare come un argomento, apparentemente relegato a uno specifico comparto, in realtà abbia una portata maggiore e richieda un confronto approfondito con gli ambiti connessi.

Commissioni pluritematiche

Un esempio è dato dall’attuale legislatura in cui, complice anche della riduzione del numero dei parlamentari, in Senato si è verificata la riorganizzazione delle commissioni portando a un ampliamento delle competenze per l’organo parlamentare che in passato rappresentava l’agricoltura e le produzioni agroalimentari mediante l’accorpamento delle spettanze sulle tematiche industriali, commerciali e turistiche, facendo assumere alla neo-commissione la denominazione di “Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare”.

Nell’attuale quadro l’associazione di categoria svolge un ruolo fondamentale mettendo a disposizione del decisore politico una serie di relazioni tecniche che mirano a valorizzare il proprio contesto professionale. Considerate le differenti necessità di ciascun anello della filiera, chi può effettivamente stabilire quale tesi sia migliore di un’altra e che al tempo stesso non danneggi, anche solo in parte, il sistema agroalimentare? Questo dipende dalla prospettiva da cui viene vista la tematica e dagli interrogativi posti. Diventano quindi necessari i position papers in cui l’aspetto tecnico sia effettivamente avvalorato da principi scientifici, unitamente a proposte concretamente attuabili che nel complesso portino un beneficio collettivo. Enunciati tecnici e scientifici, appunto.

Il consenso politico

Chi detiene il potere deve considerare anche e soprattutto il consenso politico. Ne deriva che su determinate questioni, per quanto delle argomentazioni possano risultare valide, non è detto che queste vengano prese in considerazione perché potrebbero fare registrare un calo nel gradimento elettorale. Perciò, il politico può anche scegliere di non scegliere, di convergere verso un’altra posizione che potrebbe fortificare la propria affermazione politica, oppure optare per l’azione che limiterebbe il calo del gradimento. La soluzione ottimale, seppure utopica, rimane il beneficio simultaneo per il legislatore, l’intero settore e il consumatore.

Dialogo costante

In questo contesto è necessario mantenere un dialogo costante e duraturo con il decisore politico, anche quando non si presentano reali necessità su tematiche specifiche.  L’immagine e la reputazione del settore rappresentato, nel caso di Assalzoo quello mangimistico, va promossa con continuità in ragione del fatto che il decisore non può conoscere autonomamente nel dettaglio le dinamiche di ogni singolo comparto. Per dialogare proficuamente sono richiesti tempo e fiducia, quest’ultima costruita nel lungo periodo e con tesi appropriate, cercando tuttavia di non risultare invadenti e banali. Quando si vogliono avanzare critiche da parte dell’associazione è essenziale fornire proposte pragmatiche che dimostrino idee chiare su ciò che viene comunicato e si vuole ottenere. Nulla deve essere condotto in modo superficiale. È importante monitorare le proprie istanze anche in periodi di calma apparente, soprattutto quando sono in competizione tra settori differenti.

Bioenergie

Ne sono un esempio le bioenergie, le quali hanno una ripercussione inevitabile sul settore agroalimentare per via dell’impiego nel processo produttivo di specifici sottoprodotti (sottoprodotti agricoli, co-prodotti ed ex prodotti alimentari) che non sono più destinabili al consumo umano per ragioni commerciali. Queste risorse sono utilizzabili nel comparto mangimistico e devono essere preservate da un dirottamento incentivato verso la produzione bioenergetica, considerato che tale prassi potrebbe limitare, in futuro, la disponibilità dei sottoprodotti per l’industria degli alimenti zootecnici. Tale aspetto deve essere considerato in modo accurato, soprattutto a fronte del presente contesto geopolitico e di insufficienza nazionale di autoapprovvigionamento delle materie prime, oltre che in ragione di regolamentate priorità d’impiego. Diventa quindi necessario far comprendere che, per quanto nobili e imprescindibili siano le bioenergie, è sicuramente più importante preservare l’alimentazione umana e, di conseguenza, la produzione di mangimi per il bestiame.

L’importanza dell’attenzione costante per il proprio interesse, anche in periodi nei quali il dibattito è centrato su altre questioni, è avvalorata dal fatto che non sono ampiamente prevedibili gli argomenti all’ordine del giorno e le tempistiche della politica. Le priorità possono variare in tempi brevissimi a seconda del contesto sociale. Non esiste un metodo prestabilito d’azione, è certo che non si devono trascurare le situazioni, occorre indirizzarle anche con piccoli input e agire per gestirle nel migliore modo possibile, tenendo sempre in considerazione chi sono gli attori, il contesto in cui si opera e cosa si desidera ottenere.

Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA)

Nell’agroalimentare quando si agisce per tutelare l’interesse particolare bisogna sempre porre al centro il tema della sicurezza alimentare. A tale riguardo un esempio è dato dalle TEA che, in sintesi, consentono di modificare il DNA senza l’introduzione del nuovo materiale genetico nell’organismo. Con il loro impiego in agricoltura si verificherebbero situazioni di maggiore produttività, resistenza a fitopatogeni, adattamento a condizioni climatiche estreme e migliori caratteristiche nutrizionali delle colture. L’utilizzo del condizionale è d’obbligo, considerato che sono oggetto di studio costante e non ancora regolamentate da una propria legislazione: inizialmente venivano equiparate agli organismi geneticamente modificati, per poi essere sconfessate da tale inquadramento. In attesa di una specifica regolamentazione su queste tecniche si sta ampiamente dibattendo, e stanno scaturendo differenti prese di posizione da parte degli operatori della filiera, della ricerca e dell’opinione pubblica. Di certo prima o poi dovrà essere presa una decisione sul loro impiego e, affinché si arrivi a questo traguardo, le numerose rappresentanze stanno agendo per promuovere la propria visione in materia attraverso tesi di cui il legislatore è chiamato a tenere conto, risolvendo la questione con un approccio in grado di garantire il benessere dei cittadini e lo sviluppo dell’economia nazionale.

Questi esempi riportati servono per cercare di trasmettere la comprensione di quanto sia dinamico e imprevedibile il vasto campo della tutela dell’interesse settoriale e, in particolare, della mangimistica. Per ciascun argomento professionale l’Associazione ha bisogno della politica al fine di operare in modo ottimale, ma al tempo stesso la politica ha bisogno dei rappresentanti delle categorie produttive per svolgere in modo efficiente la propria missione. Questione d’interesse, reciproco.

Foto: ©_Gajus_Fotolia.com