Home Attualità Acquacoltura, una soluzione sostenibile per la pesca

Acquacoltura, una soluzione sostenibile per la pesca

454
0

Con oltre 33 mila specie diffuse in tutti gli ecosistemi acquatici i pesci sono i vertebrati più numerosi e variegati al mondo. In Europa l’acquacoltura rappresenta il 20% della produzione ittica totale e l’allevamento ittico europeo alleva più di 40 specie diverse, importanti fonti alimentari ricche di nutrienti. Tuttavia, a differenza di altre specie animali, solo di recente il benessere dei pesci d’allevamento ha suscitato preoccupazioni scientifiche e interesse politico: per la maggior parte di specie ittiche infatti le conoscenze scientifiche sul benessere sono ancora molto lacunose, ma essendo i pesci animali senzienti è importante garantire che vengano prese tutte le misure necessarie per ridurre al minimo negli allevamenti il dolore, l’angoscia o il danno permanente.

Oggi l’acquacoltura è riconosciuta come una delle soluzioni più efficienti per nutrire in modo sostenibile una popolazione globale in crescita: un insieme di “migliori pratiche” per il benessere degli animali di primaria importanza per preservare il benessere animale e garantire la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti a beneficio della salute umana.

Il benessere dei pesci è oggi una priorità tanto per i produttori e i professionisti del settore della piscicoltura, quanto per la comunità scientifica, i consumatori, le ONG, gli organismi di regolamentazione e le autorità del settore. In tutta Europa esistono misure e controlli rigorosi per il movimento di pesci, anche vivi, per i quali prima del trasporto è necessaria la certificazione dell’assenza di malattia.

Negli ultimi anni i piscicoltori hanno aumentato l’impegno a fornire ai pesci le migliori condizioni di benessere possibili in ogni sistema e ambiente di allevamento e sono state prodotte diverse linee guida che secondo una nota della European Livestock Voice sono “all’avanguardia sul benessere dei pesci”. Alcune di queste si concentrano unicamente sul benessere mentre altre sono più generiche, con capitoli dedicati al benessere ittico e, in alcuni casi, sono state sviluppate dal settore in collaborazione con le ONG per il benessere degli animali.

La Federazione dei produttori europei di acquacoltura, FEAP, sostiene fortemente le buone pratiche per il benessere degli animali e fa parte del comitato consultivo per la salute degli animali.

I produttori hanno sviluppato e adottato pratiche e tecnologie per la valutazione delle condizioni dei pesci, il monitoraggio delle prestazioni e il miglioramento del benessere mentre diversi organismi di gestione e regolamentazione, oltre che organizzazioni indipendenti, hanno sviluppato standard e schemi di benessere certificati per particolari specie ittiche d’allevamento. Indicatori come la salute, la crescita corporea, la nutrizione, l’appetito, le lesioni, la mortalità, nonché le loro condizioni ambientali di allevamento come la saturazione dell’ossigeno nell’acqua, oltre alla salinità, la temperatura, il pH e la torbidità dell’acqua, l’illuminazione e la densità di allevamento sono oggi considerati fondamentali nella valutazione del benessere dei pesci e vengono regolarmente monitorati negli allevamenti ittici europei. A questo si aggiunge il costante monitoraggio degli allevamenti, in quanto il mantenimento delle condizioni igieniche sia nel mezzo di allevamento che durante le procedure di manipolazione è importante per prevenire l’insorgenza di infezioni e malattie trasmesse da agenti patogeni che possono causare malattie nei pesci.

La vaccinazione contro specifici patogeni, il campionamento per valutare lo stato di salute della popolazione ittica e il mantenimento delle condizioni igieniche durante le operazioni di trasformazione sono misure preventive oggi standardizzate, così come alcuni interventi veterinari come le vaccinazioni in una fase particolare del ciclo produttivo.