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In Parlamento si discute di TEA

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di Mattia Bianchi, Relazioni Istituzionali Assalzoo

La sicurezza alimentare, la riduzione della fame e un’alimentazione adeguata nel mondo, inserite in un contesto di sostenibilità ambientale, sono tra le sfide più importanti a livello globale, come sancito da Agenda 2030, Green Deal e Farm to Fork. Il perseguimento di questi obiettivi sono stati ulteriormente contrastati dallo scoppio del conflitto russo-ucraino. L’Ucraina è il cosiddetto “Granaio d’Europa”, classificandosi come il quarto esportatore globale di granoturco e il quinto per quanto riguarda il frumento; la Russia, invece, è uno dei più rilevanti produttori ed esportatori di fertilizzanti. Questi Paesi coprono circa il 30% dell’offerta mondiale di granoturco e frumento, nonché oltre il 50% dell’offerta mondiale di olio di semi di girasole. A fronte delle conseguenti difficoltà di approvvigionamento che si sono ripercosse su scala mondiale e che fortunatamente si stanno alleviando, permane tuttavia il problema dei costi delle materie prime agricole, ancora superiori ai livelli pre-guerra. Il tessuto produttivo dell’agroalimentare italiano è fortemente dipendente dalle importazioni e questo scenario ha portato i decisori politici a porre l’attenzione sulle possibili soluzioni per arginare la situazione. L’attenzione dei legislatori si è focalizzata, tra le altre, anche verso le Nuove Tecniche Genomiche “genome editing e cisgenesi”, ovvero le Tecniche di evoluzione assistita (Tea). A riguardo, dall’inizio della XIX Legislatura, sono stati presentati tre disegni di legge: uno del deputato Raffaele Nevi di Forza Italia, nonché Segretario e Capogruppo della XIII Commissione Agricoltura, uno del senatore Luca De Carlo di Fratelli d’Italia che ricopre il ruolo di Presidente della 9^ Commissione e l’ultimo, in termini di presentazione, del senatore Gian Marco Centinaio, attuale Vicepresidente del Senato, nonché già Ministro e Sottosegretario all’Agricoltura rispettivamente nei governi Conte I e Draghi.

I parlamentari in questione sono i rispettivi responsabili di partito per le tematiche agricole. La proposta di legge avanzata da Nevi, dal titolo “Introduzione del titolo II-bis del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224, concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi prodotti con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici” (A.C. 611), riprende quella presentata nella passata legislatura da Filippo Gallinella, l’allora Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei deputati.

Il disegno di legge di De Carlo, “Disposizioni in materia di emissione deliberata nell’ambiente di organismi prodotti con tecniche di mutagenesi sito-diretta e cisgenesi, a fini sperimentali e scientifici” (A.S. 488), ha iniziato la trattazione in commissione lo scorso 4 aprile. Il titolo del ddl di Centinaio, che sarà accorpato al suddetto non appena verrà assegnato, è “Disposizioni in materia di sperimentazione di organismi prodotti con tecniche di mutagenesi sito-diretta e cisgenesi” (A.S. 643) e tra i cofirmatari risulta anche il Vicepresidente della 9^ Commissione, Giorgio Bergesio.

L’intenzione è procedere velocemente con i lavori in modo da colmare, almeno a livello nazionale, la lacuna legislativa in materia delle Tea e consentirne la sperimentazione in campo attraverso procedure sicure. Come già citato negli scorsi articoli di “Rubrica di Palazzo”, la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 25 luglio 2018, causa C-528/16, in sintesi ha equiparato tali tecniche agli Organismi geneticamente modificati (Ogm) facendoli così ricadere sotto la legislazione della direttiva 2001/18/CE. Questa decisione, tuttavia, è stata poi sconfessata da uno studio della Commissione europea condotto nel 2021. 

Gli organismi in questione rappresenterebbero un ottimo strumento per ottenere migliorie genetiche delle specie agrarie, colture maggiormente resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici in atto, migliorie delle caratteristiche qualitative e nutritive, con maggiori performance di capacità produttiva, nonché per razionalizzare in modo efficiente l’impiego di acqua in agricoltura. Tutti benefici di cui gioverebbe anche il comparto mangimistico, importante fruitore di materie prime agricole oggetto di crisi. Assalzoo si era già esposta positivamente sulla possibilità d’impiego delle seguenti tecniche che si basano sulla combinazione di geni intra-specie, con l’obiettivo di velocizzare processi che avverrebbero in natura con tempi lunghissimi. L’Associazione aveva manifestato sostegno agli agricoltori italiani, auspicando inoltre una celere emanazione di norme chiare e uniformi in tutta Europa.

Per affrontare e superare le difficoltà dell’attuale contesto è importante che venga fortificato il binomio ricerca-produzione per ottenere quantitativi maggiori e con costi minori, portando di conseguenza alla crescita economica della nazione e potenziando la sostenibilità del settore agroalimentare, il tutto all’insegna della sicurezza alimentare. Le Tea rappresenterebbero quindi uno strumento utile per perseguire lo scopo di salvaguardia e tutela del Made in Italy in grado di garantire un controllo delle produzioni e una riduzione della dipendenza dalle materie prime estere.

Le proposte di legge in questione tendono a definire l’iter di autorizzazione di tali organismi, infatti l’Autorità preposta alla loro certificazione dovrà ricevere da parte delle istituzioni di ricerca una serie di informazioni quali, ad esempio, quelle relative al personale incaricato a procedere all’emissione e alla formazione degli stessi; quelle riguardanti l’organismo prodotto con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o cisgenesi; chiarimenti sui campi sperimentali in cui viene coltivato l’organismo; relativo monitoraggio per verificare gli effetti sull’ambiente, nonché valutazione dei rischi per la salute umana, animale e per l’ambiente. In seguito a ciò l’Autorità si pronuncerà sulla possibilità di emissione sul mercato, consegnandone l’eventuale autorizzazione. Per quanto concerne le relazioni sull’immissione nell’ambiente di organismi prodotti attraverso editing genomico, è inoltre prevista un’importante sinergia tra l’Autorità e il Ministero della salute, unitamente al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), nonché l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), le regioni e le provincie autonome. Oltre che con gli enti in questione, l’Autorità dovrà costantemente scambiare  informazioni con la Commissione europea. Inoltre sempre l’Autorità, d’intesa con i dicasteri sopra citati, avrà il compito di organizzare annualmente una consultazione pubblica sull’attuazione della legge in oggetto.

È importante quindi che vengano fortemente incentivati gli investimenti in ricerca, sia pubblica che privata, garantendo a tutti la libertà d’impresa. Allo stesso tempo, però, è altrettanto necessario l’aspetto della comunicazione nei confronti del consumatore finale, spiegando in modo chiaro e comprensibile che le Tea non sono equiparabili agli Ogm e che i prodotti derivati devono considerarsi sicuri in quanto, prima di arrivare sul mercato, hanno soddisfatto determinati requisiti di sicurezza alimentare e sostenibilità.

L’iter legislativo è solamente all’inizio ma l’attenzione da parte della politica è veramente alta. Seguiranno aggiornamenti.

(Articolo pubblicato nel secondo numero di Mangimi&Alimenti 2023 – bimestre marzo/aprile)